Salute

Caltanissetta, sono arrivati 200 migranti al Cara

Redazione

Caltanissetta, sono arrivati 200 migranti al Cara

Dom, 11/10/2020 - 09:49

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CALTANISSETTA – E’ tornato a ripopolarsi il Cara di Pian del lago di Caltanissetta (trasformato in Centro di quarantena Covid-19) gestito dalla cooperativa Essequadro che – in mancanza di ospiti nella struttura – da agosto aveva interrotto i pagamenti nei confronti dei circa 50 dipendenti. Proprio per questo, nei giorni scorsi, la Cisl si era rivolta al prefetto Cosima Di Stani per chiedere di intervenire in soccorso dei lavoratori, affinché responsabili della cooperativa provvedessero a corrispondere le retribuzioni.

Ma dall’altra sera i cancelli del Centro sono stati riaperti per accogliere circa 200 migranti fatti sbarcare da una nave-quarantena ormeggiata a Trapani. «Il loro arrivo a Caltanissetta – fanno sapere i rappresentanti di alcune organizzazioni che assistono i migranti – è avvenuto intorno all’una di notte, e sono stati accolti da materassi per terra in uno spazio circondato da polizia e militari. In condizioni disumane per tutta la notte hanno provato a protestare senza ottenere che parole monche e rimandi».

Al mattino è stato spiegato ai migranti quali sono le procedure vigenti. «È stato detto – informano sempre le associazioni umanitarie – che se vogliono chiedere la protezione, la domanda verrà valutata dalla Commissione in appena 5 giorni, mentre chi non fa la domanda verrà rimpatriato. Tra di loro vi sono persone vulnerabili con patologie croniche, come il diabete, che non hanno ricevuto i farmaci a loro indispensabili. Sulla nave hanno fatto il test per il Covid risultando negativi, Si aspettavano dunque di raggiungere un centro di accoglienza degno di questo nome: invece il duro asfalto e materassi in gommapiuma a terra. Impressionanti poi le condizioni dei bagni».

Tra le persone accolte nel Centro di Pian del lago serpeggia comunque grande preoccupazione per il rischio di contrarre il coronavirus, perché sarebbero state riunite nella stessa struttura gruppi provenienti da piani diversi della nave-quarantena. «Chi era negativo al Covid – hanno fatto sapere le associazioni che stanno continuando a seguire le persone trasferite a Caltanissetta – stazionava in un piano della nave, i “positivi” in un altro piano. Ora si ritrovano tutti insieme e si corre il rischio che scatti una sorta di caccia all’untore.

È il caos totale tra persone in lacrime e chi vorrebbe tentare il suicidio. Anche le informazioni relativamente a chi è infetto e chi no derivano da una gestione delirante di chi ha mescolato persone senza spiegare nulla, come fossero chicchi di mais». Viene chiesta una mobilitazione affinché «queste persone trattenute illegalmente e in condizioni di trattamenti inumani e degradanti vengano immediatamente liberate». (di Lino Lacagnina, fonte La Sicilia.it)

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