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Assenteismo. L’inchiesta all’Urega, la Procura: “I funzionari vanno sospesi”

Vincenzo Pane - La Sicilia

Assenteismo. L’inchiesta all’Urega, la Procura: “I funzionari vanno sospesi”

Mer, 05/08/2020 - 09:36

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La Procura della Repubblica di Caltanissetta, torna a chiedere l’applicazione della sospensione dal posto di lavoro per nove funzionari dell’Ufficio regionale gare appalto (Urega) del capoluogo nisseno, accusati di presunti casi di assenteismo dopo una indagine condotta dalla Guardia di Finanza. Si tratta di nove dei dieci indagati ai quali erano state revocate le misure il mese scorso dal Tribunale del riesame. Revoca delle misure che era stata disposta in quanto, per questo tipo di sospensioni, occorreva prima procedere agli interrogatori e poi eventualmente disporre i provvedimenti interdittivi. Gli atti sono passati adesso al gip Gigi Omar Modica, il quale, dopo avere visionato la richiesta di applicazione di misura da parte dell’ufficio del pubblico ministero, ha iniziato ieri gli interrogatori dei nove indagati, alcuni dei quali si sono difesi anche presentando memorie per respingere le accuse di essere degli assenteisti.

Altri indagati, invece, hanno chiesto il rinvio degli interrogatori a prossimo mese di settembre, alla ripresa dell’attività, dopo la pausa feriale. I funzionari a cui era stata revocata la misura della sospensione dal posto di lavoro sono Salvatore Falzone, 66 anni, di San Cataldo, Roberto Lauricella, 59 anni, di Agrigento, Domenico Melilli, 62 anni, di Caltanissetta, Gabriella Dell’Utri, 58 anni, di Caltanissetta, Domenico Michele Bonelli, 63 anni, di Caltanissetta, Alfonso Tumminelli, 59 anni, di Caltanissetta, Marco Giovanni Bonura, 58 anni, di Caltanissetta, Domenico Di Mare, 61 anni, di Riesi, e Marco Sferrazza, 55 anni, di Montedoro. L’unico a cui era invece stata confermata la sospensione è Carlo Turco, 56 anni, di Caltanissetta; nel suo caso i giudici avevano sostenuto che era regolare averlo interrogato dopo la sospensione, in quanto in origine era stata chiesta una misura cautelare più pesante dalla Procura.

Difensori degli indagati sono gli avvocati Annalisa Petitto, Giuseppe Panepinto, Massimo Dell’Utri, Walter Tesauro, Rosario Di Proietto e Davide Schillaci. Gli episodi di truffa e falsa attestazione di presenza finiti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori coprono un arco di tempo che va dal novembre 2018 al novembre del 2019: venti in totale i capi di imputazione che al momento sono contestati ai dieci indagati. Un’indagine che aveva preso il via da un esposto anonimo inviato al comando provinciale della Guardia di finanza di Caltanissetta il 27 settembre 2019.

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