Salute

La Diocesi di Caltanissetta e le parrocchie invitano alla preghiera e solidarietà

Marcella Sardo

La Diocesi di Caltanissetta e le parrocchie invitano alla preghiera e solidarietà

Lun, 23/03/2020 - 13:12

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La Diocesi di Caltanissetta e le parrocchie invitano a restare uniti con la preghiera e la solidarietà

La Diocesi di Caltanissetta, in questo momento di difficoltà, invita alla preghiera individuale e all’altruismo contribuendo a sostenere l’Emporio della Solidarietà.

“In questo momento i poveri sono ancora più poveri” ribadisce la locandina dell’iniziativa che allega il codice IBAN per poter effettuare una donazione e garantire i beni di prima necessità ai non abbienti.

Si tratta di un’iniziativa che invita all’azione richiamando lo spirito di carità in questo momento di Emergenza causato dal diffondersi del Coronavirus.

Oltre all’aiuto materiale il Vescovo Monsignor Mario Russotto e i presbiteri nisseni invitano alla preghiera con raccoglimento personale o un incontro virtuale.

Il Vescovo Monsignor Mario Russotto, attraverso il canale YouTube della Diocesi (https://www.youtube.com/channel/UCqa2GqRcEAsDCYTeM1c0vGA) tiene gli esercizi spirituali e resta in contatto con i fedeli anche attraverso l’omelia domenicale pubblicata anche nelle nostre pagine sulla sezione “Il Fatto Diocesano”.

Per chi desiderasse seguire la celebrazione liturigica, inoltre, la chiesa di San Paolo ha aperto un canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCpnQ6DEDVHON_oUBaMe_Pew?view_as=subscriber?sub_confirmation=1). Un’opportunità per consentire di restare vicino a tutti coloro che hanno un dispositivo connesso a internet.

Il parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo di Caltanissetta, rispondendo alle tante richieste dei fedeli e dei devoti, ha esposto la statua del Santo Patrono della città all’esterno delle porte dell’antica chiesa. L’antico edificio fu edificato nel 1625 proprio nel luogo in cui il frate cappuccino Francesco Giarratana ha avuto la visione dell’Arcangelo che bloccava a un appestato l’ingresso in città. Quattrocento anni fa, infatti, la città era ancora circoscritta in quello che attualmente definiamo Centro Storico e la via Sallemi era un terreno inabitato.

Oggi, proprio come allora, la Chiesa rinnova l’invocazione per sconfiggere il diffondersi dell’epidemia.

Rispettando le direttive imposte dal Decreto Ministeriale non è possibile celebrare la messa con i fedeli ma, l’esposizione del fercolo all’esterno delle porte, consente a chi, per motivi urgenti ha necessità di uscire da casa e nel tragitto incrocia la chiesa, di poter rivolgere una preghiera al Santo.