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Caltanissetta, mafia: processo Saguto, pm “funzioni piegate a fini privati”

Redazione

Caltanissetta, mafia: processo Saguto, pm “funzioni piegate a fini privati”

Lun, 20/01/2020 - 12:33

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CALTANISSETTA – “Quando Silvana Saguto parla con Cappellano Seminara di documenti, in realta’ i due si riferivano a dei soldi”. Lo ha evidenziato la pm Claudia Pasciuti durante la requisitoria nell’ambito del processo sul cosiddetto ‘Sistema Saguto’ in corso a Caltanissetta nei confronti di 15 imputati, sulla presunta gestione illegale dei beni confiscati, sotto la regia della ex presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Soffermandosi sulla posizione del ‘re’ degli amministratori giudiziari, Gaetano Cappellano Seminara, il pm ha iniziato vagliando alcune intercettazioni tra questi e l’ex giudice, perche’ e’ proprio da quelle intercettazioni che “si desume in maniera chiarissima che l’esercizio delle funzioni non era posto in essere per l’interesse pubblico, ma per quello del privato”. Dalle indagini della Guardia di finanza, emerge “una costante carenza di liquidita’ sui conti correnti dei coniugi Saguto-Caramma. Dall’esame dei conti correnti della famiglia e dalle intercettazioni telefoniche, si evince che il tenore di vita era superiore rispetto alle entrate”, al punto tale che l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione, nel corso di una intercettazione “rimprovera il figlio Elio che spende non meno di 100 euro al giorno e gli altri figli per un totale di circa 14 mila euro al mese. I conti sono in rosso. Speriamo che arrivino le cose che devono arrivare”, diceva il magistrato al figlio Elio.

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