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Mussomeli, Michele Schifano presidente CdA Biblioteca Comunale

Carmelo Barba

Mussomeli, Michele Schifano presidente CdA Biblioteca Comunale

Gio, 19/12/2019 - 15:30

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MUSSOMELI – Riceviamo e pubblichiamo:

“Dopo anni di vuoto amministrativo, il 7 novembre scorso si è insediato nei locali della Biblioteca comunale Paolo Emiliani Giudici di Mussomeli, il nuovo Consiglio di Amministrazione. Eletto presidente, durante la riunione coordinata dalla responsabile della stessa Biblioteca Giuseppina Lanzalaco, l’architetto Michele Schifano, già presidente del Collettivo SempliCittà. L’organo è composto dai consiglieri Tonino Calà (rappresentante delle scuole secondarie di primo grado), Rita La Monica (presidente della BC Sicilia sezione di Mussomeli), Giovanna Milazzo (rappresentante dell’’IIS G.B. Hodierna) Francesca Munì (rappresentante delle scuole primarie). Il consiglio si è mostrato concorde nel designare, dietro suggerimento di Tonino Calà, Michele Schifano quale figura idonea a ricoprire il ruolo di presidente. “Mi sento onorato di ricevere la responsabilità di ricoprire un ruolo importante per la comunità. Un ruolo che negli ultimi decenni è stato sottovalutato ma che oggi può essere determinante nella rivalutazione di un importante luogo culturale; soprattutto quando è supportato da un consiglio composto da donne e uomini di cultura che hanno forti legami con la popolazione. Il filo conduttore dell’azione del Consiglio è tessuto al fine di rinnovare ed aprire la biblioteca alla città ed al territorio. Tutto ciò grazie ad un fitto programma di attività che stiamo pianificando e che presenteremo al più presto alla città”. Queste le parole del neopresidente che ha voluto, così, ringraziare per la fiducia ricevuta. Chiare le linee programmatiche del nuovo Consiglio. Priorità assoluta, durante la riunione, è stata data alla discussione circa l’acquisto dei nuovi testi scritti, facendo riferimento al budget a disposizione. Schifano ha espresso la volontà di curare anche la convegnistica intraprendendo rapporti collaborativi con le case editrici, soprattutto per i libri in fase di stampa”.

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