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Orgoglio Nisseno: “Ex province riforma fallita, Sicilia utilizzi al meglio Statuto Speciale”

Redazione

Orgoglio Nisseno: “Ex province riforma fallita, Sicilia utilizzi al meglio Statuto Speciale”

Dom, 17/11/2019 - 10:13

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO  E PUBBLICHIAMO. Vi sono questioni, quali le strade di collegamento, la tutela ambientale, il servizio di trasporto dei disabili, la manutenzione delle scuole superiori, ecc.. che, in termini di competenza, hanno un filo conduttore comune: la Provincia.

La Sicilia, nonostante la retorica degli annunci e dei buoni propositi, ne è sostanzialmente priva dal 2012, quando, d’amblée, in nome di una riforma mai nata, le Province sono state commissariate e ribattezzate Liberi Consorzi dei Comuni.

Di fatto, da allora, gli Enti intermedi sono stati parcheggiati decretandosene la loro sostanziale impotenza, riconducibile alla drastica riduzione dei trasferimenti e al prelievo forzoso, operato in favore dello Stato centrale.

Oggi il grave vuoto politico- amministrativo delle Province ( si pensi a come sono ridotte le strade provinciali, al pessimo stato di manutenzione delle scuole superiori, ai ripetuti periodi di assenza del servizio di trasporto dei disabili) si tramuta in una netta percezione di abbandono dei territori, soprattutto quelli periferici come quello nisseno.

La precisa violazione degli articoli 5, 114, 117, 118 della Costituzione, in uno al principio di sussidiarietà e la contestuale violazione delle norme statutarie siciliane presenti agli articoli 14 e 15, determina una vera e propria “calamità istituzionale” di fronte alla quale la classe dirigente siciliana ha delle evidenti responsabilità.

Alla luce di ciò, diviene cogente una riforma dell’architettura istituzionale e amministrativa della Regione Siciliana che non si limiti al dibattito riduttivo sull’elezione diretta o indiretta delle cariche politiche, ma che, riguardando più ambiziosamente le funzioni degli Enti intermedi, possa prevedere la confluenza delle competenze oggi attribuite ad Irsap, Iacp, Srr, Ato Idrico, Urega ed, in generale, a tutti quegli enti sovracomunali o decentrati della Regione.

Se ciò accadesse, saremmo di fronte, più che ad un riordino, ad una vera e propria opera di alleggerimento burocratico–amministrativo della farraginosa macchina regionale con delle inevitabili positive ripercussioni in termini di efficienza ed economicità, a prova di sindacato di legittimità costituzionale.

Vista la situazione di stallo divenuta oramai insopportabile, ci aspettiamo che il Presidente della Regione, da profondo conoscitore dell’Ente intermedio, essendo stato a capo della Provincia Regionale di Catania, sappia sfruttare lo Statuto speciale e la competenza esclusiva in materia, facendosi  promotore di un disegno di legge di ampio respiro che sappia risolvere definitivamente una questione riguardante tutti i siciliani.

Salvatore Licata e Gianfranco Di Maria (Orgoglio Nisseno)