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M5S, vitalizi. “Scandaloso, l’Ars in catalessi finalmente batterà un colpo, ma a favore della Casta e non dei siciliani. Ci opporremo fino all’ultimo

Redazione

M5S, vitalizi. “Scandaloso, l’Ars in catalessi finalmente batterà un colpo, ma a favore della Casta e non dei siciliani. Ci opporremo fino all’ultimo

Mar, 19/11/2019 - 10:47

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I deputati 5 stelle: “Assurdo, la prima vera riforma di questo parlamento improduttivo sarà per tutelare gli interessi dei pochi a scapito dei tanti, il duo Musumeci-Miccichè può essere orgoglioso, ma dovrà renderne conto alla gente”.

“È veramente scandaloso, la prima vera legge di un parlamento a dir poco improduttivo e quasi in catalessi potrebbe essere non per i siciliani o per affrontare le mille emergenze della Sicilia, ma per salvare i privilegi della Casta, attorno alla quale, ne siamo certi, la maggioranza troverà la compattezza mai avuta finora, con la complicità del resto dell’opposizione. Il duo Musumeci-Micciché potrà essere orgoglioso, ma dovrà spiegarlo ai siciliani, noi ci batteremo fino all’ultimo per cancellare questo privilegio medievale che è stato ridimensionato da tempo in tutta Italia tranne che da noi. Non solo siamo gli ultimi, ma saremo anche i peggiori”.

Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Francesco Cappello, alla viglia dell’arrivo in aula della riforma dei vitalizi, “uscita dalla commissione speciale – dicono le deputate Jose Marano ed Angela Foti – in una versione truffa”.

“In aula – afferma Marano – difenderemo le ragioni dei siciliani, ci opporremo fermamente ad una legge con il timer che non indica, seppur in maniera irrisoria, l’ammontare di un taglio destinato al momento in un capitolo dell’Ars, a disposizione della marchetta di turno. I privilegi di 317 siciliani sono nulla in confronto alle difficoltà di 5 milioni di siciliani, costretti in molti casi a ad emigrare altrove per trovare fortuna”.

“Una pagliacciata – commenta Angela Foti – che ridicolizza la Sicilia agli occhi dello Stato e umilia i siciliani. Il testo presentato in aula ci vede ultimi al traguardo e passibili di impugnative, dato che non teniamo conto né dell’intesa Stato-Regioni, né della conferenza delle Regioni, con il taglio più irrisorio e criteri privi di logica ed equità”.
“Con i nostri emendamenti – prosegue Foti – tentiamo intanto di ricondurre la proposta nell’alveo delle direttive statali offrendo all’assemblea il modello dell’intesa o del Senato , in più stabiliamo che il risparmio venga destinato in percentuale a categorie e settori svantaggiati, quali donne vittima di violenza, trasporti, zone montane, disabili e borse di studio”.