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Caltanissetta, piùCittà: cancellazione di MusicalMuseo, le carte smentiscono l’Amministrazione Gambino

Redazione

Caltanissetta, piùCittà: cancellazione di MusicalMuseo, le carte smentiscono l’Amministrazione Gambino

Mer, 02/10/2019 - 09:44

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. La plasticità di una comunità contemporanea è data dalla qualità di un percorso verso cui convergono cittadini, rappresentanti dei cittadini, istituzioni. La qualità si può valutare in molti modi e lì entrano in campo ideologie politiche, idiosincrasie personali, sensibilità diverse.
Ci chiediamo però: le giovani generazioni sono un valore? L’arte è un valore? La formazione
musicale è un valore? La rete tra conservatori, scuole, territori è un valore? Un riconoscimento nazionale dato dal Presidente della Repubblica è un valore? Se la risposta è sì (ma qualcuno, forse, potrebbe dire che è “no”), non capiamo la posizione espressa all’unanimità dalla Giunta Comunale che ha praticamente azzerato il contributo per sostenere il Concorso per formazioni musicali scolastiche “Musicalmuseo”, che si svolge in città da nove anni con crescente apprezzamento nazionale. Dobbiamo, peraltro, rilevare che la manifestazione si è già svolta a maggio e quindi crea un danno di non poco rilievo su chi l’ha organizzata confidando nel sostegno annuale. Dalle dichiarazioni apparse sui giornali, le motivazioni pare risiedano nella volontà di verificare le ricadute nei «comparti economici della città, ristoranti, B&B, esercizi commerciali». La motivazione, innanzitutto, viene espressa dall’assessore Grazia Giammusso, le cui deleghe non prevedono né la politica culturale né quella scolastica, cui primariamente sono rivolte le finalità educative del concorso. Ma quant’anche si volesse mercificare ciò che è connesso ai processi culturali trasformandoli in un evento turistico, proprio questa manifestazione ha le carte in regola per dimostrare il suo impatto economico sul territorio, impatto talmente positivo da non poter essere assorbito interamente dalle strutture ricettive cittadine.
piùCittà rileva, dunque, una argomentazione non coerente che forse è frutto di una decisione frettolosa, che invitiamo a rivedere. Non si può lavorare alla tela di Penelope, scucendo ciò che è stato tessuto da altri con fatica, impegno, passione e risultati evidenti. L’intera cittadinanza dovrebbe sentire “Musicalmuseo” come patrimonio collettivo, destinato a garantire l’educazione al bello. E noi per primi esprimiamo vicinanza a Mirko Ganci e ci mettiamo a disposizione, per ciò che sarà possibile, per un incontro e per collaborare all’organizzazione della prossima edizione.

piùCittà

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