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Esclusione Riggi e Averna, retroscena e rumors: “l’insostenibile leggerezza delle…liste”

Redazione

Esclusione Riggi e Averna, retroscena e rumors: “l’insostenibile leggerezza delle…liste”

Sab, 20/04/2019 - 12:17

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CALTANISSETTA – Non sarà “quer pasticciaccio brutto de via Merulana” ma la contorta vicenda dell’esclusione delle liste dei candidati sindaco Maria Grazia Riggi e Maurizio Averna, nasconde “veleni” e si colora di noir: con elementi che non hanno rilevanza penale ma etica (utilizzando un criterio che è di moda nel capoluogo nisseno in particolar modo in tema di elezioni) con annesse costruzioni giornalistiche o romanzate (anche queste particolarmente in voga a Caltanissetta).

Le esclusioni di quelle liste, sancite poi dalle valutazioni della Commissione elettorale circoscrizionale, ha generato conseguenze ‘telluriche’ e “svelato” retroscena che meritano di essere raccontati.

Iniziamo da Averna che dopo l’esclusione ha “tuonato” sulla scarsa collaborazione dell’ufficio Elettorale comunale e chiesto una commissione di inchiesta. Andiamo con ordine: l’ufficio Elettorale non ha l’obbligo di assistere i presentatori delle liste che dovrebbero essere invece informati su tutte le procedure e gli adempimenti da compiere. Averna, che nel suddetto ufficio si è recato solo una volta prima del fatidico mercoledì 3 aprile, ha poi chiesto al sindaco che fosse istituita una commissione d’inchiesta tramite una nota ufficiale che palesa una grande conoscenza delle norme amministrative. Strano che da un lato si palesino evidenti carenze nella presentazione della lista e poi si produca un documento così accurato per la costituzione della commissione d’inchiesta. Un malpensante potrebbe ipotizzare che la richiesta della commissione d’inchiesta abbia altre “provenienze”. A quel punto, comunque, il sindaco Ruvolo immediatamente si rivolge al presidente del Consiglio Comunale. Il primo cittadino non ritiene neanche opportuno sentire gli uffici interessati per conoscere la loro versione. Nel frattempo il presidente del consiglio comunale sottolinea come sia arduo istituire una commissione d’inchiesta non sulle base di atti ma di un “presunto” atteggiamento non collaborativo. Ruvolo è irremovibile: questa commissione “s’ha da fare”. Il presidente del consiglio comunale convoca, come previsto dalla legge, la conferenza dei capigruppo: la decisione è concorde, niente commissione d’inchiesta. Il primo cittadino non si arrende e chiede una relazione degli atti all’Ufficio Personale, quasi si trattasse di un’inchiesta interna amministrativa, senza alcuna richiesta all’ufficio Elettorale cioè quello interessato dalla vicenda: atteggiamento a dir poco strano. Ognuno tragga le sue valutazioni.

Caso Riggi e qui la “ricostruzione” diventa ardita. Nota di chiarimento sulle liste Maria Grazia Riggi sindaco e Polo Civico: la prima è stata presentata alle 12.33, la seconda alle 12.04 ma integrata alle 12.27. Le mancanze rilevate dalla Commissione elettorale circoscrizionale, anche qualora le due liste fossero state presentate in orario, avrebbero (…molto probabilmente) comunque comportato la loro esclusione.

Ma i rumors più succosi sono quelli relativi ai motivi del ritardo. Indiscrezioni narrano di una “notte di fuoco”, tra martedì 2 e mercoledì 3 aprile, tra le diverse anime che sostenevano la Riggi: ossia quelle targate Tumminelli e Dierna. Una differenza di vedute che, secondo i bene informati, avrebbe indotto Settimo Ambra ed altri ad abbandonare la lista. Situazione spinosa, di cui la Riggi sarebbe venuta a conoscenza soltanto dopo l’esplosione del caso. La fatidica mattina del 3 aprile, all’interno della “stanza” di Dierna si sarebbero ritrovati i sopravvissuti per tentare l’impresa di “coprire” i buchi nelle liste e regolarizzare i documenti. Telefonate, discussioni, ansia. Non sarebbe mancata neanche un’accesa chiamata della Riggi a Ruvolo che era in Bulgaria per non precisati “impegni istituzionali”. La Riggi avrebbe rimproverato al primo cittadino di non aver esercitato il ruolo di garante che si era assunto al momento dell’accordo. Il finale lo conosciamo tutti: liste in ritardo e  con documenti non in regola.

Adesso ci sarebbe da scrivere il finale del giallo, ma non è nemmeno chiaro chi sia l’assassino: l’unica certezze sono le vittime e i tentativi di “sviare” il caso. Il Polo Civico, in pieno clima pasquale, risorgerà dopo il 28 aprile: tornerà per fare politica dopo le elezioni.

To be continued…

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