Salute

“E sedutosi … li ammaestrava”: Va’ e d’ora in poi non peccare più (di Don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi … li ammaestrava”: Va’ e d’ora in poi non peccare più (di Don Salvatore Callari)

Lun, 08/04/2019 - 07:20

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 V di Quaresima –  Alla preparazione delle due grandi solennità – Natale e Pasqua – la Chiesa dedica due brevi periodi dell’anno liturgico, – Avvento e Quaresima –  e li chiama “ tempi forti” : cioè “ più impegnativi, più densi di riflessioni, più assidui alle celebrazioni liturgiche, più dediti alla preghiera, più occupati nella carità e, anche, in qualche opera di penitenza. Nello stesso tempo per le letture della messa ha scelto dei “ pezzi forti”, specialmente del Vangelo, come la parabola del “ Padre misericordioso “ della domenica precedente e oggi, quello del perdono all’adultera. Una pagina veramente “ forte” con la narrazione di un fatto drammatico, di grande tensione polemica,  e della testimonianza di saggezza e di misericordia data da Gesù.   Scribi e Farisei ,indomabili contestatori e avversari di Gesù,   vogliono conoscere il suo giudizio su un fatto di cronaca, una donna scoperta in flagrante adulterio, che merita la lapidazione.Gli chiedono  “ Tu che ne pensi ?” .Era una maliziosa richiesta che , secondo loro,  avrebbe messo in difficoltà il maestro. In qualunque modo avesse risposto, lo avrebbero ugualmente accusato : o di essere rivoluzionario e oppositore della legge di Mosè, se la scagionava dalla colpa, o  di essere un ipocrita che parla di perdono e di misericordia e poi è, invece, un falso predicatore. Un tranello dal quale Gesù uscì vittorioso dicendo ; “ chi è senza peccato, scagli la prima pietra contro di lei !”Come si usa dire, dal popolo dinanzi a certi fatti complicati, “ qui ci sarebbe da scrivere un romanzo”. Ma non occorre imbastire e sciogliere trame, ma  riflettiamo sul forte monito di Gesù. Guardiamo con umiltà il nostro comportamento, e ci accorgeremo che abbiamo tanto  da “restaurare” il nostro spirito, che  non  abbiamo diritto di condannare gli altri se anche noi siamo macchiati dalle stesse colpe, quali che esse siano, non necessariamente quelle della donna peccatrice.  Riscopriamo il valore dell’umiltà riconoscendo le nostre mancanze, almeno dinanzi a Dio. Riconosciamo il prezioso vantaggio della penitenza, proviamo ad assumere degli impegni con propositi seri, e mantenendoli: la misericordia del Signore ci sa aspettare, e ci sa purificare “ in vista del  pentimento” Ma  “ va’ …e  non peccare più”.

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