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Istat, in 20 anni 1 mln 174mila persone da sud a nord. Caltanissetta triste primato nazionale: -7,1 per mille

Redazione

Istat, in 20 anni 1 mln 174mila persone da sud a nord. Caltanissetta triste primato nazionale: -7,1 per mille

Gio, 13/12/2018 - 12:33

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Negli ultimi venti anni, complessivamente, la perdita netta di popolazione del Mezzogiorno, dovuta ai trasferimenti verso il Centro Nord è pari a 1 milione 174 mila. Sono i dati rilevati dall’Istat nel Report sulla mobilità interna e le migrazioni internazionali. Le regioni del Centro-nord registrano infatti flussi netti sempre positivi provenienti dal Mezzogiorno: l’Emilia-Romagna ha accumulato fino al 2017 un guadagno netto di popolazione di oltre 311 mila unità, la Lombardia di oltre 260 mila, le altre regioni del Centro-nord, nel complesso, di circa 602 mila. I saldi netti sono invece sempre negativi tra 1997 e 2017 per le regioni del Sud e delle Isole; unica eccezione l’Abruzzo, che ha presentato saldi positivi fino al 2008 mentre dal 2009 al 2017 i saldi sono stati negativi, verosimilmente in conseguenza del terremoto che ha fatto crescere le cancellazioni anagrafiche nelle zone colpite. In particolare, nel periodo considerato, la Sicilia ha perso più di 261 mila residenti in seguito alla mobilità interregionale, la Campania, da sola, 464 mila; le altre regioni del Mezzogiorno circa 449 mila. Nel 2017, il volume complessivo della mobilità interna è di un milione 335 mila trasferimenti, sostanzialmente invariato rispetto al 2016 (+0,2%). Di essi, 323 mila sono trasferimenti tra regioni diverse (-0,6%); 1 milione e 12 mila, invece, sono movimenti avvenuti all’interno delle regioni (+0,5%). Il numero di trasferimenti interregionali è pari a 322.867 (24,2% del totale dei trasferimenti), in leggero calo rispetto all’anno precedente (325 mila); il tasso di migrazione interregionale, invece, è rimasto invariato ed è pari al 5,3 per mille; le ultime previsioni demografiche nello scenario mediano prospettano una tendenza in lieve diminuzione e un tasso stimato al 5 per mille per il 2037.

Gli spostamenti interregionali di maggiore interesse riguardano la tradizionale direttrice che parte dal Mezzogiorno e si dirige al Centro-nord. Nel 2017, sono circa 110 mila i movimenti da Sud e Isole che hanno come destinazione le regioni del Centro e del Nord; di un certo rilievo sono anche i trasferimenti sulla rotta ‘inversa’ (56 mila), dal Centro-nord al Mezzogiorno: la perdita netta calcolata per la ripartizione meridionale è quindi di circa 54 mila residenti. Nel 2017 le regioni più attrattive sono ancora una volta Emilia-Romagna (+2,9 per mille residenti), Trentino Alto-Adige (+2,7 per mille), Lombardia e Friuli-Venezia Giulia (entrambe +1,8 per mille); le meno attrattive sono Calabria (-4,2 per mille), Basilicata (-4,0 per mille), e Molise (-3,5 per mille). Per i trasferimenti tra province diverse, i saldi netti positivi più elevati si registrano a Bologna (+4,9 per mille), Monza e Brianza (+3,4 per mille) e Bolzano (+3,2 per mille). Saldi netti negativi si rilevano, in particolare, per Caltanissetta (-7,1 per mille), Crotone (-6,1 per mille) ed Enna (-5,5 per mille). Quasi la metà dei trasferimenti (49,5%) riguarda persone in età compresa tra i 15 e i 39 anni. La scelta della provincia di destinazione è legata anche all’età : i più giovani si spostano verso le province dei grandi centri urbani, i migranti più maturi scelgono invece aree provinciali di minore dimensione. La propensione agli spostamenti interni degli stranieri è pari al 4,6%, più del doppio di quella dei cittadini italiani

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