Salute

Settore manifatturiero ancora in calo, l’Italia rischia la contrazione economica

Redazione

Settore manifatturiero ancora in calo, l’Italia rischia la contrazione economica

Mar, 25/09/2018 - 16:21

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Gli ultimi dati riguardanti le piccole e medie imprese messi a disposizione da Markit non forniscono buone notizie per quanto riguarda lo stato di salute del settore manifatturiero. I dati confermano un calo generale dell’attività nel territorio dell’Eurozona, ma la situazione del nostro paese preoccupa ancora di più, poiché è stato registrato il sesto calo negli ultimi sette mesi.

Il limite che separa la zona di espansione da quella di contrazione è molto vicino, facendo segnare una massima differenza negativa rispetto a quelle che erano le attese. Secondo gli analisti, la situazione generale europea è influenzata dalle preoccupazioni degli investitori circa le trattative che gli Stati Uniti stanno portando avanti, con queste ultime che iniziano a farsi sentire in maniera preoccupante sui dati economici.

La situazione non è rosea nemmeno per l’estremo oriente, dove il dato Caixin PMI manifatturiero cinese ha subito nel mese di agosto una nuova contrazione, scendendo a 50,6 punti dai 50,8 della precedente rilevazione, un dato che si presenta come il peggiore degli ultimi quattordici mesi.

In campo europeo, anche due potenze quali Germania e Francia hanno fatto registrare dati inferiori alle attese. Per i transalpini il dato rilevato è stato di 53,5, contro il 53,7 atteso, per la Germania il dato effettivo è stato di 55,9 contro il 56,1 previsto. Dati in rialzo invece per la Spagna, che a fronte di una previsione di 52,5 ha fatto segnare 53 punti.

Oltre alle cause legate agli andamenti e alle politiche applicate a livello mondiale nell’ambito economico, questi dati al ribasso sono dovuti anche alle difficoltà sempre maggiori che le piccole e medie imprese riscontrano nel ricevere prestiti. Una maggiore facilità nell’erogazione di prestiti alle imprese garantirebbe a queste ultime la possibilità di effettuare investimenti finalizzati a migliorare la loro produttività e presenza sul mercato, per garantire questo si rende necessario che Governi e Istituti finanziari lavorino verso tale direzione, fornendo prodotti digitali, veloci e trasparenti, proprio come i servizi che ING Direct mette a disposizione delle PMI, che permettono all’imprenditore di ottenere dai 3 ai 100 mila euro rimborsabili in 12 mesi entro pochi giorni dalla richiesta.

Guardando in dettaglio i dati relativi al nostro paese, il comparto manifatturiero ha raggiunto nel mese di agosto il minimo negli ultimi due anni. Mauro Masoni, senior sales e market analyst presso CMC Markets fa notare che l’Italia sta registrando la massima differenza negativa con numeri che si sono rivelati decisamente sotto le aspettative.

Il PMI si attesta al valore di 50,1, a fronte di un 51,2 atteso, valore che fa segnare il sesto calo negli ultimi sette mesi, a un passo da scendere sotto il valore di 50, che demarca il pericoloso passaggio dall’espansione alla contrazione. In questa congiuntura economica di certo non sono favorevoli nemmeno le preoccupazioni legate all’operato del nuovo governo, che vanno a riflettersi sul rendimento dei Titoli di Stato.

Sarà quindi importante vedere quali potranno essere le mosse e le pianificazioni economiche del nuovo governo Lega-5 Stelle che risulteranno fondamentali per capire quale sarà l’andamento delle piccole e medie imprese del paese nel corso dei prossimi mesi.

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