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Palermo, la luminaria “Minchia” fa discutere

Redazione

Palermo, la luminaria “Minchia” fa discutere

Mer, 19/09/2018 - 10:12

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Accesa il giorno della visita del Papa a Palermo. L’autore: “Piccolo e modesto inno al sacro, opera totalmente autofinanziata”

Tra lo stupore che si fa trend social e le polemiche dei più apocalittici, la biennale d’arte Manifesta12 torna a fare clamore e scandalo. Dopo l’istallazione controversa “Pteridophilia” dell’artista cinese Zheng Bo all’Orto Botanico, a far parlare è la luminaria con la parola “Minchia”, installata in via Alloro, di fronte a piazzetta Aragona, e accesa con tanto di meraviglia dei passanti il giorno della visita del Papa a Palermo.

Nessuna provocazione, anzi un “piccolo e modesto inno al sacro”, come commenta l’autore Fabrizio Cicero che ha realizzato la luminaria per la cura di Bridge Art e grazie ai finanziamenti di Andrea Schiavo di H501. La sua opera rientra gli eventi collaterali della biennale, che offre agli artisti una vetrina ma con opere totalmente autofinanziate.
“Quella che può sembrare un’operazione dissacrante ed ingenuamente di rottura – spiega Fabrizio Cicero – è invece un piccolo, modesto inno al sacro. Scrivere una parolaccia in cielo oppure riappropriarsi del senso più antico del sacro attraverso un’arte, tra le più recenti, fin dalle origini associata alle celebrazioni religiose: il lumen simbolo di vita e di tensione verso la dimora celeste”.

Eppure il turpiloquio ormai sdoganato da letteratura e tv in tutta Italia non è piaciuto proprio a tutti. “Come se non fosse bastata l’installazione artistica dell’amplesso di un tizio con un albero arriva anche questa bella novità che, probabilmente, rispecchia la visione contorta di qualche artista foraggiato da fondi pubblici”, scrive in una nota la consigliera comunale Sabrina Figuccia, che ha inviato una lettera al sindaco per chiedere l’accesso agli atti per riconoscere il costo dell’istallazione. Tuttavia, in quanto evento collaterale l’opera non ha previsto alcun costo pubblico da parte dell’amministrazione, come spiegano dalla produzione.

“Senza il nostro contributo, l’artista non avrebbe potuto realizzare un’opera che ha richiamato tanto interesse – commenta il produttore Andrea Schiavo – credo sia una polemica riduttiva. Mi piacerebbe invece che l’amministrazione aiutasse di più anche noi privati, senza i quali non ci sarebbero i tanti artisti arrivati in città”, anche se con qualche provocazione, che di certo anima l’opinione pubblica. (di Marta Occhipinti, fonte palermo.repubblica.it)

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