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Caltanissetta, l’Anello della fede: nuovi percorsi di formazione al matrimonio

Redazione

Caltanissetta, l’Anello della fede: nuovi percorsi di formazione al matrimonio

Mer, 12/09/2018 - 13:13

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CALTANISSETTA – Con una solenne concelebrazione in Cattedrale, domenica 9 settembre, è iniziato in tutta la Diocesi di Caltanissetta il nuovo percorso di formazione al Sacramento del Matrimonio: L’anello della fede, come il titolo del testo unico che in tutte le parrocchie sarà a disposizione delle equipes dei formatori, che hanno ricevuto il mandato dalle mani del Vescovo Mons. Mario Russotto.

250 persone: 110 coppie di laici più 40 sacerdoti, sono stati formati in oltre due anni di lavoro dell’Ufficio di Pastorale Familiare, diretto da Maria Curatolo e Lino Di Mattia, Assistente spirituale il Vicario generale Mons. Giuseppe La Placa, che hanno elaborato i temi dei 18 incontri che da quest’anno saranno l’unica esperienza necessaria per accostarsi al matrimonio cristiano.

È stato pubblicato a cura della Diocesi il testo-guida per le equipes che opereranno a livello parrocchiale o inter-parrocchiale che per ognuno dei temi sviluppa gli obiettivi, la preghiera, l’icona biblica di riferimento, la Parola “svelata”, gli approfondimenti e le attualizzazioni, con gli interrogativi da proporre per riflettere insieme su ogni tematica. Ai fidanzati verrà consegnato il “Quaderno” che completa il testo con gli schemi di riflessione e le preghiere.

Questi i temi del percorso: il matrimonio come vocazione e sacramento, il matrimonio nel “noi” della Chiesa, innamorarsi, alterità e relazione, i passi del cammino: io-tu-noi con Lui, l’alfabeto della corporeità, dall’eros all’agape, il dialogo di coppia: in ascolto…dei conflitti, la famiglia alla prova della sofferenza, la paterna maternità di Dio, genitorialità è responsabilità, il pane del cammino…sponsale Eucarestia, la famiglia nella società: sale, lievito, luce, il pane della preghiera e del perdono, la vita: liturgia nuziale, artefici di futuro: una coppia di Vangelo.

Su ognuno di questi temi il metodo di conduzione degli incontri attiverà dinamiche interattive e di gruppo, già sperimentate nelle attività di formazione che hanno coinvolto le equipes, per incontrare il Vangelo, maturare la capacità di avvicinarsi alla Sacra Scrittura, sviluppare competenze relazionali e riflessioni antropologiche.

La sostanza dell’innovazione sta nella corresponsabilità dei laici e dei sacerdoti, che imposta la pastorale familiare nei confronti delle famiglie in formazione come un percorso di consapevolezza del senso pieno del matrimonio cristiano, che continua nell’accompagnamento della coppia anche dopo la celebrazione del matrimonio da parte di tutta la comunità parrocchiale.

Peraltro, gli stessi temi di riflessione potranno essere ripresi e approfonditi anche dopo il matrimonio, dopo la nascita dei figli, o quando i figli lasciano la casa per gli studi o il matrimonio e la coppia si trova a ridefinire il proprio mondo relazionale.

È un progetto organico che innova profondamente nella Chiesa nissena la Pastorale Familiare e contemporaneamente la vita di tutte le comunità parrocchiali che accoglieranno le nuove famiglie, attivando reti di relazioni significative e solidali, in uno spirito di corresponsabilità tra sacerdoti e laici che attua finalmente l’indirizzo del Concilio e realizza, dopo 25 anni, la scelta del Sinodo Diocesano, più volte sollecitata da tanti sacerdoti, come ha ricordato il Vescovo nella sua omelia.

«È una svolta davvero storica – ha affermato – perché cambia tutto: la comunità parrocchiale o inter-parrocchiale è coinvolta nella responsabilità di formazione e accompagnamento di questi fidanzati. I quali vengono da situazioni difficili: molti ormai sono già conviventi, diversi sono già genitori. È un lavoro difficile, che possiamo portare insieme se abbiamo l’umiltà e il coraggio di tessere relazioni e di vivere una trama di comunione e di comunicazione che consente a più parrocchie, a più équipes, a più sacerdoti, di collaborare insieme. Perché unico è lo scopo: portare le coppie di fidanzati a incontrare il Vangelo, conoscendo il Signore Gesù, e in Lui la bellezza, la responsabilità, la grandezza del sacramento del matrimonio.

Noi vogliamo raggiungere i lontani – ha concluso Mons. Russotto – quelli che non ascoltano più, o per sordità o per indifferenza, o perché nessuno ha mai parlato loro di Gesù. Noi vogliamo avvicinare i lontani e convertire i vicini, perché tutti acquistino la capacità della parola, uscendo fuori dalle solitarietà, creando non isole, ma arcipelaghi in comunione, nella rete delle nostre comunità parrocchiali e delle nostre associazioni».

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