Salute

Bullismo: 64enne morto dopo pestaggio a Ragusa, chiesto giudizio 2 minori

Redazione

Bullismo: 64enne morto dopo pestaggio a Ragusa, chiesto giudizio 2 minori

Mar, 08/05/2018 - 18:28

Condividi su:

RAGUSA – Omicidio preterintenzionale in concorso, con l’aggravante “di aver profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’eta’, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa”. Sono i reati contestati a due ragazzi, entrambi minori all’epoca dei fatti, accusati di aver causato la morte del 64enne di Modica (Ragusa) Angelo Partenza (nella foto) dopo un brutale pestaggio per futili motivi, come comprovato dalla perizia medico legale che ha ricollegato l’ematoma subdurale provocato dalle botte al decesso avvenuto alcuni giorni dopo. Notificato alla parte offesa, la sorella della vittima, dal Tribunale dei Minorenni di Catania, il decreto firmato dal Gup, Alessandra Chierego, che ha fissato per il 20 giugno l’udienza preliminare in camera di consiglio in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero della Procura dei Minori catanese, Silvia Vassallo.
Il 3 febbraio 2017 Partenza, che abitava da solo, e’ stato trovato senza vita nella sua abitazione: a dare l’allarme la sorella, che non lo sentiva da due giorni e che, preoccupata, ha avvertito i carabinieri i quali, entrati con i vigili del fuoco, hanno fatto la macabra scoperta. Dalle indagini e’ emerso che l’uomo era rimasto vittima di una brutale aggressione per mano di alcuni ragazzi pochi giorni prima. A riferirlo lui stesso nella querela presentata dopo il fatto alla locale stazione dei carabinieri. Partenza spiegava di essere stato da tempo nel mirino di un 15enne che abita nella sua stessa via e di un gruppetto di suoi amici e coetanei, tutti di Modica, i “bulli del quartiere” che non perdevano occasione per infastidirlo, prenderlo in giro a tutte le ore. Al punto che il malcapitato aveva dovuto cambiare abitudini e uscire di casa solo quando la banda non presidiava la zona. Il 19 gennaio, a mezzogiorno, tuttavia, il 64enne e il ragazzino vicino di casa, che era assieme ad altri amici, si sono casualmente ritrovati faccia a faccia nella piazzetta della chiesa di Santa Maria di Betlemme. Un accenno di rimprovero da parte dell’uomo e’ bastato per scatenare l’ira dei piccoli delinquenti.

 In particolare, a quanto denunciato da Partenza, uno dei ragazzi, che allora aveva 16 anni, lo ha strattonato e gettato per terra facendogli sbattere la testa: il 64enne e’ rimasto intontito e in balia della furia del giovane, che ha continuato a colpirlo selvaggiamente con calci e pugni in faccia. Finche’ un avvocato, il cui studio da’ sulla piazza, sentite le grida, e’ corso in strada e, come riferira’, “notando un gruppetto di giovani che attorniava una persona che si stava rialzando da terra”, ha urlato “cosa sta succedendo?”, mettendo in fuga gli aggressori, prima dell’arrivo di una donna e di altri tre netturbini. In preda a forti dolori al volto e in tutto il corpo, il signor Angelo si e’ rivolto dal suo medico di famiglia che l’ha invitato a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale cittadino, dove i sanitari gli hanno riscontrato una brutta frattura della parete anteriore laterale, mediale e superiore del seno mascellare destro, una frattura delle pareti laterale e mediale dell’orbita destra, un enfisema sottocutaneo a livello della regione orbitaria e malare destra e la scoliosi sinistro convessa del setto nasale, a conferma di come i suoi aguzzini si fossero accaniti proprio sulla testa, per una prognosi di trenta giorni salvo complicazioni, che purtroppo si sono verificate, conducendo l’anziano alla morte. La sorella della vittima, per fare piena luce sui fatti, tramite il consulente personale Salvatore Agosta, si e’ rivolta a Studio 3A. Messa al corrente dei fatti e identificati i giovani coinvolti, la procura di Ragusa ha quindi iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio preterintenzionale il 15enne vicino di casa della vittima e l’amico 16enne principale responsabile del pestaggio e ha trasmesso il fascicolo al competente Tribunale dei Minorenni di Catania. I due ragazzi, peraltro, durante gli interrogatori, non avrebbero manifestato alcun accenno di pentimento o di assunzione di responsabilita’, asserendo di essersi soltanto difesi, minimizzando i colpi inferti e sostenendo addirittura che la vittima sarebbe caduta per terra non per le botte ma perche’ avrebbe perso l’equilibrio. Versione pero’ smentita non solo dal referto del pronto soccorso ma anche e soprattutto dai risultati della perizia medico legale del consulente tecnico nominato dalla Procura. Partenza sarebbe deceduto in seguito ad “un arresto cardio-respiratorio realizzatosi per compressione (meccanica) dei centri cardio-respiratori del tronco encefalico, nella notte tra l’1 e 2 febbraio 2017, che la compressione si e’ clinicamente determinata a causa dell’espansione di un voluminoso ematoma subdurale” e che, soprattutto, quest’ultimo “e’ in nesso causale con le lesioni riportate in data 19 gennaio 2017”, cioe’ con il pestaggio.