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Mussomeli, Arciconfraternita in assemblea il Commissario Straordinario e la lettera del Vescovo

Carmelo Barba

Mussomeli, Arciconfraternita in assemblea il Commissario Straordinario e la lettera del Vescovo

Lun, 05/02/2018 - 11:15

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MUSSOMELI – Puntuale, ieri pomeriggio, è arrivato presso la sede dell’Oratorio di Piazzale Madrice il Commissario Straordinario dott. Salvatore Maria (Totino) Saia, fresco di nomina vescovile. Già lo scorso lunedì c’erano state le consegne fra il consiglio direttivo dimissionario ed il nuovo legale rappresentante nativo di Bompensiere, ma assai conosciuto qui a Mussomeli. Un’assemblea straordinaria che ha registrato la presenza di un centinaio di confrati, con qualche presenza femminile. Si respirava un clima di attesa per l’anzidetta nomina commissariale, mai registratasi nel corso dei secoli, in quanto sempre guidata da confrati amministratori. Dunque un clima di comprensibile attesa, mentre si stava aspettando l’orario previsto per la la seconda convocazione, ed esattamente per le ore 16. Infatti, dopo l’invito del Cappellano Padre Pietro Genco rivolto ai confrati e consorelle presenti ,per la recita della preghiera, il cappellano ha loro presentato il Commissario Straordinario dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento, il già citato Totino Saia, che avrà la guida del sodalizio per i prossimi mesi, giusta nomina del 22 gennaio scorso. Il suo intervento è stato limitato alla sua presentazione nella veste ricoperta ed alla lettura integrale della lettera del vescovo, inviata al cappellano e all’Arciconfraternita, affissa all’albo del sodalizio, suscitando, tuttavia, malumori e mugugni da parte di alcuni confrati che avrebbero voluto qualche spiegazione in più rispetto a quello che c’era scritto nella lettera. E’ questo il testo della lettera, datata 22 gennaio 2018 Prot.n.05/18 –L22, firmata dal vescovo e letta integralmente dal Commissariodott. Totino Saia:
”Al rev. Sac. Pietro Genco, all’Arciconfraternita del SS .Sacramento Mussomeli
Carissimo P.Genco
In data 30 dicembre u.s. ho ricevuto la lettera di dimissioni irrevocabili da Superiore dell’Arciconfraternita del signor Bruno Maria Rosario Imperia unitamente a quelle di tutto il Consiglio Direttivo nella quale, con accenti pacati e una grande sofferenza interiore, mi spiegava le ragioni delle sue dimissioni, dovute al fatto che “non è accettabile che alcuni confrati possano decidere in totale autonomia e che emergono atteggiamenti di prevaricazione tali, che non possano trovare accoglimento da parte nostra”.
Nei giorni scorsi confrontandoti verbalmente con me mi hai presentato – con sofferenza e zelo sacerdotale – una lucida e sapiente analisi della situazione. I tuoi tentativi, insieme a quelli del Superiore e del Consiglio Direttivo, di condurre alcuni confrati all’obbedienza e ad atteggiamenti evangelici di testimonianza cristiana non hanno dato i frutti sperati.
Avendo ripreso in mano lo Statuto dell’Arciconfraternita, da me approvato il 25 dicembre 2005 (prot. N.218/2005-L17) e rileggendo i primi articoli che ne definiscono la natura, i principi e le finalità, riporto in questa mia qualche significativo passaggio riguardante l’attuale questione: “non si propone scopi di lucro, perseguendo soprattutto le finalità di promuovere la formazione permanente dei confrati e delle consorelle e la loro crescita umana, cristiana e sociale… pratica con pietà la sepoltura e il suffragio delle anime dei Defunti…rende testimonianza di carità…”
Pertanto,
– Volendo promuovere il retto e corretto spirito cristiano dell’Arciconfraternita;
– Non volendo sciogliere la Confraternita, per rispetto alla lunga onorata storia passata e di quanti ancora sono animati da buona volontà e sincero spirito cristiano;
– Dovendo comunque prendere un esemplare provvedimento per il bene stesso dell’Arciconfraternita, consolidando le basi umane ed ecclesiali con un consapevole e sincero spirito cristiano;
Con la presente lettera, che ti prego di leggere ai confrati previa convocazione, sentito anche il parere dei miei più stretti collaboratori,
dispongo
a partire dalla data odierna la sospensione di ogni attività della Confraternita per un tempo che riterrò congruo, dopo aver ricevuto ampi e provati attestati di buona fede, partecipazione alle catechesi periodiche tenute dall’Arciprete-parroco, partecipazione alla vita della comunità parrocchiale e ai Sacramenti, in particolare la Confessione e la S. Messa;
nomino
quale Commissario Straordinario il signor Salvatore Maria Saia, anche come legale rappresentante legale dell’Arciconfraternita con tutti i poteri che tale commissariamento comporta.
Chiedo
A tutti i confrati di accogliere con animo sereno e spirito di obbedienza queste mie disposizioni, mentre, ricordando ciascuno nella preghiera e consegnandolo al Cuore di Cristo nel SS.mo Sacramento, tutti benedico nel Signore. Aff.mo Mario Russotto Vescovo”     E’ questa  la lettera, come già detto e sottolineato, presentata in Assemblea ed affissa nella bacheca dell’Oratorio. Abbiamo intervistato, subito dopo l’assemblea, il Commissario Straordinario Totino Saia che ha, tra l’altro detto:  ”Il compito che ci ha affidato il vescovo era di convocare l’assemblea e di leggere la lettera del vescovo oltre che presentarmi come commissario a tutti i confrati, perché alcuni li ho incontrati, soprattutto con il passaggio delle consegne del vecchio direttivo, altri li ho incontrati per strada ed abbiamo parlato; la riunione di oggi era esclusivamente finalizzato a questo, fra l’altro questo commissariamento arriva in un momento in cui c’è la piena attività non solo di questa confraternita ma anche di tutte le altre confraternite di Mussomeli perché si avvicina la Quaresima, soprattutto la Pasqua con i suoi riti tradizionali che sono qualche cosa di meraviglioso e che appartengono proprio alla tradizione storica di questa splendida realtà”. Continuando nell’intervista il dottor Saia ha aggiunto: ”Io sono ancora nella fase di conoscenza non solo dei riti, che alla fine ci vuole poco da capire, ma anche dei comportamenti e. quindi, è mia intenzione, tutto quello che riguarda gli aspetti religiosi, sia pur legati alla tradizione, dovrà svolgersi nello stesso modo, senza, però poltrone, senza prime donne, ma con l’umiltà di ciascun confrate, che è uguale all’altro confrate. Non ci saranno differenziazioni; solo un suggerimento che ho appreso da parte di qualcuno di dare più visibilità ai confrati anziani, questo mi è piaciuto tantissimo e cercherò di farlo nel miglior modo possibile”. A conclusione dell’intervista; “Peccato che il tempo è poco, non poco nel senso della durata del commissariamento perché non lo possiamo sapere, tutto questo sarà nelle mani del Vescovo, ma è poco perché si avvicina l’attività più frenetica della confraternita; in ogni caso, io sto accelerando al massimo, nonostante gli impegni personali e familiari, questa attività di conoscenza e questa attività di diffusione di una nuova cultura del rapporto col fratello, con il confrate, perché non è possibile che si dia priorità alle diatribe per quanto importanti possano essere e per quanto possiamo sentirci lesi in situazioni di onorabilità che non hanno ragione di esistere, sono problematiche secondo me che possono essere appianate nel miglior modo possibile con una stretta di mano, dimenticando e diventando più umili, dimenticando vecchi rancori e soprattutto presentandosi con umiltà necessaria che è la fonte d’ispirazione di quello che è il sodalizio delle Confraternite nella sua tradizione pluricentenaria”.