MUSSOMELI – L’ attenzione dei deputati Giancarlo Cancelleri alla Regione Siciliana e della deputata Assunta Cancelleri alla Camera dei Deputati è rivolta anche ai siti archeologici dimenticati con rischio anche dei depredazione. Il primo ha chiesto l’intervento dell’assessorato regionale e dal meet-up locale di Mussomeli, i cui componenti hanno scritto al sindaco per chiedere che della problematica si facesse carico anche l’amministrazione comunale. La seconda ha presentato con il Movimento 5 stelle una interrogazione. Così l’interrogazione: “Già da tempo, circa vent’anni, il comune di Mussomeli ha acquisito una «carta archeologica del territorio» in cui è possibile prendere visione in dettaglio dei beni di interesse presenti nella sua giurisdizione, ad oggi abbandonati all’incuria e al degrado. Dal castello Manfredonico, all’Antiquarium comunale, passando per i siti archeologici di Polizzello, Raffe e Tre Fontane, Grotte, ed ancora ad un altro centinaio di siti, è un disastro. Non ci sono le risorse economiche per la manutenzione ordinaria o se ci sono, non permettono regolari o eccezionali forme di attenzione perché destramente esigue. Delle attività di scavo, che coinvolgerebbero decine di studiosi e ricercatori, manco a parlarne”. Se non si interviene contro l’incuria, il rischio di perdere un patrimonio ricco ed inestimabile è serio. I siti di interesse archeologico rappresentano un reale strumento di crescita e quindi di ricchezza per il territorio. Non possiamo permetterci ancora di perdere di tempo. Lo Stato agisca e agisca in fretta contro un decadimento dei beni che potrà diventare, contro il fiorire di una depredazione e di un traffico criminale di questo patrimonio a favore di soggetti privati. Il ministero avvii una ricognizione dello stato dei beni. Avvii un serio progetto di gestione e di messa in sicurezza che possa scoraggiare episodi di vandalismo e depredazione. Solo con una politica di sviluppo interessata e reale potremo rivalutare e valorizzare il patrimonio storico, archeologico e culturale del territorio al quale la Sicilia si aggrappa per fare ripartire l’economia”.
Siti Archeologici dimenticati e rischio di depredazione
Gio, 16/06/2016 - 09:15
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