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Elezioni amministrative: si vota, alle 19 affluenza al 46,01%

Redazione

Elezioni amministrative: si vota, alle 19 affluenza al 46,01%

Dom, 05/06/2016 - 22:40

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Ballottaggio Roma, Gianni Alemanno al seggio elettoralePer le elezioni comunali alle 19 l’affluenza è stata del 46,01%. Più basso il dato delle grandi città: a Roma ha votato il 39,39%, a Milano il 42,43%, a Napoli il 37,99%, a Bologna il 46,44%, a Torino il 41,43%, a Cagliari il 40,16% e a Trieste il 42,27%. Alla stessa ora a Roma nelle precedenti comunali l’affluenza – con il voto in due giornate – era stata del 29,8%, mentre alle europee del 2014 – con voto in una giornata – del 35,41%. Con riferimento alle sole comunali, la volta precedente a Milano l’affluenza era stata del 39,9% e a Torino del 36,16%. Alle 12 l’affluenza complessiva era stata del 17,99% rispetto al 13,38% del 2011, quando però si votava anche il lunedì.

Le urne aresteranno perte fino alle 23 per i 13,3 milioni di italiani chiamati a votare per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali e per l’elezione dei consigli circoscrizionali nelle regioni a statuto ordinario. Si vota in 1342 comuni, ma le partite più importanti a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino e Cagliari.L’eventuale ballottaggio si svolgerà domenica 19 giugno.

Sul voto il timore per l’astensionismo e l’effetto ponte. “Lo spettro dell’astensione sul voto in Italia”. L’Osservatore Romano titola cosi’ un suo commento sulle elezioni comunali. Il quotidiano della Santa Sede avverte del rischio di un “massiccio astensionismo che sembra essere infatti uno dei pochi dati certi di questa consultazione. Gli ultimi sondaggi effettuati attribuiscono ai disertori delle urne percentuali altissime. Un elemento che rende qualsiasi analisi politica ancora piu’ complicata di quanto gia’ sia”. Ma l’Osservatore esprime preoccupazione anche per “l’esistenza di una campagna elettorale a perdere, soprattutto laddove i comuni si presentano pesantemente indebitati, sotto l’occhio della magistratura, con emergenze in apparenza difficili da risolvere anche a medio termine senza i finanziamenti consistenti dello Stato. E rileva che dietro “il proliferare delle liste civiche”, si celano “in tanti casi semplici camuffamenti per attrarre gli elettori delusi dai partiti tradizionali. Rispetto alle comunali del 1997 tali liste sono raddoppiate, arrivando al numero di 3910. E troppo spesso vi figurano personaggi che, per la loro presunta prossimita’ a organizzazioni malavitose o per trascorsi poco limpidi, sarebbero impresentabili sotto il simbolo dei partiti nazionali”.

Interviste e comizi prima dell’apertura delle urne – Tutti i big in campo, ad eccezione di Beppe Grillo. A chiudere con i 5 Stelle ‘Jeeg Robot’, inteso come Claudio Santamaria, ma non il guru del Movimento che conferma cosi’ il suo passo laterale. “L’Italia che non si rassegna è viva e piu’ forte che mai. E noi stiamo con lei con la pancia a terra e la testa in alto. Quelli che si lamentano soltanto non ci fermeranno, mai”, assicura Matteo Renzi dalla sua e-news. Ricorda, il presidente del Consiglio, che “domenica 5 giugno si vota in diversi comuni. Tra gli altri: Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Cagliari, Trieste. Come abbiamo detto in tutte le salse non è un voto sul governo, ma sicuramente è molto importante per scegliere il futuro della propria città”.

Certo di ottimi risultati anche Silvio Berlusconi. “Domenic ail centrodestra sarà la prima coalizione in molte città italiane. E lo sarà a livello nazionale quando finalmente agli italiani sarà concesso di far sentire la propria voce attraverso il voto”, afferma il leader FI che torna a dire a Salvini e Meloni che “non esiste in nessuna parte del mondo una destra che con le sue sole forze riesca a governare un grande Paese” e avverte che se la ‘lineà fosse quella della Lega “Renzi avrebbe assicurata la poltrona di Palazzo Chigi per i prossimi vent’anni”. Anche Matteo Salvini si accinge a chiudere “una bella campagna elettorale”, nonostante “gli sfigati dei centri sociali che fanno casino, ma quelli sono da ricoverare, da curare e da rieducare”. Nei suoi incontri, il leader della Lega spiega di aver visto “anche ragazzi di 15-16 anni che non votano, ma vedono nella Lega la speranza di un futuro migliore e di un’Italia diversa, un pò piu’ sicura e onesta”. Frontale, come sempre, la linea M5S: “è chiaro che Renzi tenda a minimizzare le comunali perchè credo che a questo giro rischi non poco. Dimostra certamente paura e vuole ignorare questo appuntamento”, afferma Luigi Di Maio. “Spero che i cittadini puniscano quelle città che hanno governato malissimo in questi anni”, aggiunge il componente del Direttorio.