Salute

Mussomeli, SNAI ( Strategia Naz. Aree Interne) sindaco Catania richiede revisione decisione

Carmelo Barba

Mussomeli, SNAI ( Strategia Naz. Aree Interne) sindaco Catania richiede revisione decisione

Dom, 08/05/2016 - 01:00

Condividi su:

Catania-Sindaco-10MUSSOMELI – Ha scritto a tutti il primo cittadino Catania : Al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Dr. Matteo Renzi. al Presidente del Senato della Repubblica On. Piero Grasso, al Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini, al Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta , al Vice-Presidente della Regione Siciliana Mariella Lo Bello, al Presidente dell’ARS On.le Giovanni Ardizzione,  al Vice Presidente dell’Ars On.le Giuseppe Lupo, ai Deputati Nazionali della provincia di Caltanissetta,  ai Gruppi Parlamentari Ars,  ai Deputati Regionali della provincia di Caltanissetta, al Prefetto della Provincia di Caltanissetta,  e per conoscenza, al Presidente dell’ANCI Sicilia Leoluca Orlando. Questo il testo integrale:

“Il sottoscritto Giuseppe Sebastiano CATANIA, Sindaco pro-tempore del Comune di Mussomeli, comune situato nell’entroterra siciliano,

Premesso che

  • l’Italia delle aree interne è vasta ed è sospesa fra grandi opportunità e grandi rischi. Si tratta del 30,6 per cento del territorio nazionale lontano più di 40 minuti (talora più di 80) da centri che offrono un sistema completo di servizi di base (scuola, salute e mobilità). Ci vive il 7,6 per cento della popolazione italiana (4 milioni e mezzo di cittadini). È ricca di diversità naturali, produzioni agro-alimentari specializzate, patrimonio culturale, sapere locale. Attrae visitatori e nuovi residenti, anche giovani. Ma nel complesso vede una caduta demografica (1,4 per cento fra 2001 e 2011), un progressivo invecchiamento della popolazione e una forte riduzione del presidio e della manutenzione del suolo, dei boschi e degli edifici, con effetti gravi anche sugli altri territori del paese;
  • Per il potenziale di sviluppo inutilizzato di queste aree e per i costi sociali che una cura appropriata e continua potrebbe evitare, il loro destino non è solo interesse dei residenti ma è interesse nazionale. Sta qui la ragione della Strategia nazionale per le aree interne lanciata dal Piano Nazionale di Riforma dell’Italia e dall’Accordo di Partenariato concluso con la Commissione Europea.
  • La Strategia per le aree interne si prefigge di fermare e invertire nel prossimo decennio il trend demografico negativo di queste aree attraverso una duplice azione: promozione del mercato e ripristino di cittadinanza. Da un lato si vuole sospingere lo sviluppo locale, intensivo ed estensivo, nei punti di forza di questi territori: agroalimentare, cultura e saper fare, turismo, energia. Dall’altro, si vuole riequilibrare l’offerta dei servizi di base: scuola, salute, mobilità e rete digitale, innanzitutto.
  • Le risorse finanziarie per intervenire vengono dai fondi comunitari gestiti dalle Regioni, per l’intervento sul mercato, e da risorse espressamente destinate dalle Leggi di Stabilità 2014 e 2015, per l’intervento sulla cittadinanza.

Considerato che

  • Il processo di selezione delle aree interne su cui concentrare gli interventi nel periodo di programmazione 2014-2020 è avvenuto attraverso una procedura di istruttoria pubblica, svolta da tutte le Amministrazioni centrali raccolte nel Comitato Nazionale Aree Interne e dalle Regioni interessate e dunque anche dalla Regione Sicilia;
  • L’istruttoria effettuata ha previsto una fase di diagnosi dei dati e delle informazioni qualitative relative alle aree candidate e una successiva fase di verifica di campo con focus group e missione del Comitato. Oltre a identificare le aree-progetto per il settennio, obiettivo dell’istruttoria è stato anche quello di selezionare, per ogni Regione e Provincia autonoma, l’area-progetto prototipo su cui avviare la Strategia e sulla quale concentrare i fondi della Legge di Stabilità 2014.
  • Due ulteriori aree-progetto prototipali sono state selezionate dal Comitato, d’intesa con la Regione di appartenenza, per realizzare sperimentazioni particolarmente avanzate della Strategia. Per la Regione Sicilia è stata individuata quale area sperimentare l’area del Simeto.
  • Punto di partenza del lavoro di selezione è stato la mappa delle aree interne costruita dal DPS con la collaborazione di Istat, Bankitalia e altri enti di ricerca sulla base della distanza dei cittadini da centri che offrono una gamma completa di servizi per scuola, salute e mobilità (intera offerta scolastica secondaria, almeno un ospedale DEA di I livello, almeno una stazione ferroviaria di categoria Silver).
  • La fase della diagnosi è stata condotta congiuntamente da Regione e Comitato sulla base delle candidature pervenute o formulate dalla Regione stessa;

Ritenuto che

  • L’Area della provincia di Caltanissetta è caratterizzata da indici demografici, di spopolamento, di infrastrutturazione sociale, di infrastrutture viarie e di sviluppo socio economico che la pongono come area svantaggiata, così come peraltro attestato da diversi provvedimenti assessoriali;
  • L’aver tagliato fuori dalle Aree Interne l’area della provincia di Caltanissetta espone questi territori ad un progressivo invecchiamento ed isolamento della popolazione, ad una forte riduzione del presidio e della manutenzione del suolo, delle infrastrutture viarie, ad un progressivo depauperamento del patrimonio paesaggistico, con effetti gravi anche sul piano socio economico;
  • Nel processo di selezione delle aree interne, sia stata perpetrata una grave manchevolezza, non coinvolgendo adeguatamente i territori potenzialmente candidabili;

Tutto ciò, premesso, considerato e ritenuto,  chiede la revisione della decisione di individuazione delle aree interne o in alternativa valutare un percorso di compensazione utile al superamento dei disagi che comporterà il non inserimento dell’area nissena e del territorio mussomelese all’interno della aree interne così come individuate dal Comitato Tecnico Aree Interne”.

Pubblicità Elettorale