Salute

Criminalita’, operazione “21”: bancomat ‘sradicati’ nell’Ennese, sgominata banda

Redazione

Criminalita’, operazione “21”: bancomat ‘sradicati’ nell’Ennese, sgominata banda

Sab, 19/03/2016 - 11:25

Condividi su:

bLITZ POLIZIAENNA – Sgominata la banda del bancomat. Numerosi gli arresti eseguiti dalla Polizia di Stato di Enna al termine di un’indagine, operazione “21”, che ha fatto luce su un gruppo criminale specializzato nel furto di apparati bancomat negli ospedali di Leonforte e Nicosia. In particolare gli investigatori delle Squadre Mobili di Enna e Catania, in collaborazione con il commissariato di Nicosia, hanno accertato la responsabilita’ degli arrestati in relazione al tentativo di furto dell’apparato bancomat dell’ospedale di Nicosia, nonche’ del furto aggravato dell’apparato installato presso i locali del nosocomio di Leonforte che aveva fruttato 17.000 euro. Tra gli arrestati anche il basista dell’Ennese che avrebbe fornito supporto logistico. Gli altri indagati sono invece del quartiere Librino di Catania.

Le manette sono scattate ai polsi di BONELLI Mario, nato a Nicosia (EN) , classe ’91; MAGRI’ Angelo, nato a Catania, classe ’72;VERGA Pietro, nato a Catania classe ’75;VERGA Angelo, nato a Catania, classe ’91;VERGA Vincenzo, nato a Catania, classe ’74; NICOTRA Michael, nato a Catania, classe ’93;PRIVITERA Salvatore Sam, nato a Catania, classe ’97;CARUSO Giuseppe, nato a Catania, classe ’91;COSENTINO Salvatore, nato a Catania, classe ’93, ivi residente. Tutti agli arresti domiciliari.

L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Enna, ha avuto origine nel corso dei servizi tecnici svolti nell’ambito di altro procedimento penale relativo al delitto di estorsione a  una ditta edile che stava eseguendo dei lavori pubblici in Nicosia. Per questo reato Mario Benelli era stato arrestato in flagranza di reato. Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale, che aveva Bonelli come referente  nella provincia di Enna. Grazie all’analisi dei tabulati telefonici dell’utenza di Bonelli e al monitoraggio della sua Mercedes  è emerso che l’uomo manteneva un periodico con gli indagati al fine di prestare il proprio supporto logistico. Il gruppo capeggiato era capeggiato  da Angelo Magrì e da Pietro Verga che si recavano in provincia di Enna per rubare i bancomat

Nel corso della captazione dei dialoghi telefonici fra gli indagati è emerso come i malviventi per comunicare tra loro, al fine di organizzare i “raid” notturni, utilizzassero un linguaggio criptico, caratterizzato sovente da metafore calcistiche. I raid erano degli “incontri di calcetto” con schieramento delle relative squadre in campo. In queste fantomatiche “partite” i soggetti indicavano quale squadra avversaria quella “formata” dalle forze di polizia.

Infatti, se nel corso dei sopralluoghi constatavano la presenza di polizia, rimandavano il colpo adducendo che per quella serata “l’altra squadra era più forte”. Inoltre, quando non riuscivano a concretizzare i colpi per la defezione di alcuni complici, anche alcuni familiari, a conoscenza degli “affari”, commentavano il comportamento “pusillanime” del correo “che aveva paura di giocare”.  Altre metafore utilizzate dagli indagati nel corso delle varie fasi della perpetrazione di furti, per indicare la presenza di forze di polizia sul territorio, richiamavano contesti metereologici, di volta in volta, veniva detto: “sta piovendo forte”, oppure, “c’è caldo”

banner italpress istituzionale banner italpress tv