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Ddl Cirinnà, Unioni civili al Senato. M5S avvisa: “Compatti sul ddl ma se impoverito non lo votiamo”

Redazione

Ddl Cirinnà, Unioni civili al Senato. M5S avvisa: “Compatti sul ddl ma se impoverito non lo votiamo”

Gio, 04/02/2016 - 10:50

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Monica Cirinna' con il ministro Maria Elena Boschi

Monica Cirinna’ con il ministro Maria Elena Boschi

ROMA – In Aula al Senato prosegue l’esame del ddl Cirinnà sulla regolamentazione delle unioni civili. Posizioni ancora piuttosto distanti tra il Pd e gli oppositori al ddl Cirinnà sul numero delle votazioni segrete. Il presidente dei senatori Dem Luigi Zanda punterebbe a che ce ne fossero non più di 10, mentre esponenti di Lega, FI e area più cattolica di Ap pensano che ce ne potrebbero essere almeno una trentina. La “distanza” sarebbe emersa nel corso della riunione informale dei capigruppo convocata da Zanda al gruppo Dem di Palazzo Madama. E in queste ore, secondo quanto si apprende in ambienti di centrodestra, si starebbe lavorando ad un’intesa che si potrebbe già raggiungere nella riunione che è stata convocata domani, sempre informalmente, per tentare di arrivare ad una sintesi sul punto.

“Chiederemo al presidente Grasso di non fissare l’orario di fine dei lavori dell’Aula nella giornata di martedì” di modo da “completare la discussione generale”, ha detto Zanda. A partire da “mercoledì”, quindi, si inizierà a votare sul provvedimento, spiega Zanda.

“Siamo tutti compatti a favore del ddl Cirinnà” ma “sia ben chiaro che impoverito non lo votiamo”. E’ l’avviso del senatore M5S Alberto Airola al Pd in merito al voto al Senato del provvedimento sulle unioni civili. “Zanda fa pressioni su di noi – aggiunge – evidentemente hanno grossi problemi al loro interno”. “Non si può scendere oltre un minimo livello di garanzie dei diritti – conclude – tra di noi del M5S abbiamo chiarito le questioni e non ci sono sorprese. E si capisce dal fatto che non abbiamo emendato il testo”.  Se Pd e M5S voteranno insieme il provvedimento sulle unioni civili “sarà un fatto grave, negativo e traumatico. Se Renzi se lo risparmia fa il bene dell’Italia”: così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al programma ‘L’aria che tira’ su La7, sottolineando che “noi non minacciamo crisi, non credo sarebbe una mossa intelligente. Quando ci sono argomenti che investono la coscienza il Governo farebbe un errore ad intervenire”.

Un affido pre-adottivo di un anno, da introdurre per le coppie gay ma anche per quelle etero. E’ l’ipotesi di mediazione sulla ‘stepchild adoption’ che circola negli ambienti Pd del Senato, all’indomani dell’apertura di Angelino Alfano sul tema delle unioni civili. In queste ore i “pontieri” Dem starebbero sondando i senatori di Ncd per capire fin dove si possa spingere la mediazione e su quanto sostegno potrebbe godere tra gli alfaniani. “Siamo alle prime battute, stiamo aspettando di capire qual è la proposta di Ncd”, dice il senatore Pd Giorgio Tonini, che nega ci sia un emendamento di mediazione già scritto. L’affido pre-adottivo di un anno è sì una ipotesi, spiegano fonti qualificate del Pd, ma “remota”. Il rischio, spiegano da ambienti Dem al Senato, è che un piccolo passo nella direzione degli alfaniani e più in generale dell’area cattolica, possa portare non solo i 5 Stelle a smarcarsi ma anche i laici Dem a “insorgere”. Dunque si procede in queste ore con i piedi di piombo in un estremo tentativo di dialogo.

Assolutamente contraria alla stepchild adoption il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che su Facebook fa appello alla donne in Parlamento, perché venga aperta “una discussione senza ipocrisie, sull’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso del ddl Cirinnà, che si traduce nella legittimazione dell’utero in affitto e dell’eterologa”. “Siamo nell’ultraprostituzione, e senza ipocrisia va denunciato ogni tentativo di regolamentazione che, in un regime di negoziazione del prezzo della gestazione e della vita stessa della mamma e del bambino, sarebbe illusoria”.

Centinaio, avute garanzie, ok taglio emendamenti – “Per la prima volta da quando sono al Senato, e spero di non essere smentito, c’è una discussione tra gentiluomini che vogliono far veder fuori che il Parlamento non è solo urla e canguri”. Lo afferma il capogruppo della Lega Gian Marco Centinaio al termine della riunione dei capigruppo del Senato, convocata dal Pd sulle unioni civili, confermando che la Lega ritirerà, entro l’inizio della prossima settimana, il 90% degli emendamenti, “come promesso”. “Abbiamo avuto garanzie” sul ritiro dell’emendamento ‘canguro’ del Pd e “abbiamo dato la massima disponibilità”, sottolinea Centinaio, spiegando come i circa 500 emendamenti che resteranno saranno, per “la maggior parte sull’articolo 5” sulla stepchild adoption. (Fonte ansa.it)

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