ROMA – Dimensioni compatte, linee di fascino e tecnologia derivata dalla Formula 1, lo Sports Ride Concept presentato dalla Yamaha al Salone di Tokyo ha le armi giuste per fare successo. Per ora si tratta solo di uno studio, hanno sottolineato a Iwata, ma il fatto che sia realizzato su una cellula modulare comune alla citycar Motiv, svelata nel 2013, e che sia già stata prefigurata la possibile applicazione di uno sport utility, lascia presupporre per lo meno che sia stata esaminata la possibilità di produrre una famiglia di auto sin dalle fasi progettuali iniziali. I contenuti tecnologici di questa quattro ruote meritano una nota: nel pensare lo Sports Ride il team di Gordon Murray, guru della Formula 1, ha utilizzato l’esclusivo processo iStream che assicura leggerezza e grande rigidità alla vettura, proprio come per le monoposto della massima serie. A una cellula centrale ad alta resistenza, infatti, sono abbinati elementi tubolari strutturali per un’elevata flessibilità progettuale e per enfatizzare le performance alla guida. Variando la disposizione di pochi elementi si riesce infatti a creare la struttura di una citycar o di un Suv, anziché di una sportiva.
Lunga 3,9 metri, larga 1,72 e alta appena 1,17 metri, la coupé giapponese promette emozioni di guida estreme, da moto come enfatizzano in Yamaha. Due posti, trazione posteriore, distribuzione dei pesi ottimizzata fra i due assi, il prototipo Sports Ride come del resto la citycar Motiv o il Suv annunciato, possono ospitare tanto gli organi meccanici di un veicolo a benzina, quanto di un ibrido o, addirittura, di un’elettrica pura. (Fonte ansa.it)

