CALTANISSETTA – La Lega non finisce di stupire; aveva cominciato con i fucili di Bossi & C. che finirono con il fare cilecca, travolti dal figlio prediletto del senatur, quel Renzi definito “il trota” dallo stesso padre, pluri-ripetente alla maturità, ma pluri-laureato, prima ancora di iscriversi, presso una università in Albania, ovviamente grazie al denaro pubblico.
Tutti inquisiti per uso e abuso dei rimborsi elettorali, investiti, a titolo personale, in fondi della Tanzania e in brillanti grezzi. Al processo penale intestato a tali profittatori delle pubbliche finanze, la stessa Lega, guidata da Matteo Salvini, non si è costituita come parte lesa, in modo da addomesticare l’esito di un processo che in una nazione civile si sarebbe già svolto con condanne esemplari.
Evidentemente Salvini ha barattato la non richiesta di inserire la Lega tra le parti lese con la sua incolumità, perché in quel guazzabuglio di spese personali, che comprendevano anche rimborsi per mutande rigorosamente verdi, con le mani in pasta c’erano proprio tutti.
Ritrovata una verginità ricostruita chirurgicamente, Matteo Salvini, ha toccato con mano i limiti del potenziale elettorale, pur martellando gli elettori con presenza quotidiane nel vari talk addomesticati.
Nell’auspicata macro-regione del Nord la lega non può raggiungere quote di governo, per cui urge una alleanza con Berlusconi. in caduta libera con la sua creatura FI, scivolata ad un sondaggio a una sola cifra non superiore allo’8%. Così il 15% della Lega sommata all’8% di FI non offre alcuna garanzia di entrare in quota, neanche con l’apporto dei FdI e de la Destra di Storace; ci vorrebbe la riconversione di Angelino Alfano, ma aggiungerebbe solo pochi decimali in cambio di portare con sé una lunga serie di inquisiti per corruzione e altri reati finanziari.
Così il povero Matteo (Salvini, non quell’altro !) si è armato di coraggio e ha sfidato il Mezzogiorno d’Italia, portando la novità inusitata dei circoli battezzati “Noi con Salvini”; ma NOI chi ? l’appello, in vero patetico è rivolto gli elettori del Sud, con particolare riferimento a quel 45% di elettori potenziale che disertano le urne, ad imitazione della manovra berlusconiana di organizzare “L’esercito di Silvio”, pronto alla pugna.
Ha battuto le piazze del Meridione d’Italia, inalberando lo slogan “Innanzitutto il NORD !” e con tale slogan vorrebbe convincere, innanzitutto se stesso, quindi di sconfiggere l’indifferenza e attirare gli elettori meridionali a fortificare una lista e un partito che ha, come su programma prioritario, di sodomizzare gli interessi del Meridione d’Italia a vantaggio delle lobby di potere del NORD, in mano alle mafie che dal profondo SUD si sono trasferite nel profondo NORD, che si appresta a diventare “profondo SUD d’Europa”.,
Forse Salvini si illude che queste mafie possano incidere sull’elettorato meridionale, come accadde con quel famoso 61 a 0 ottenuto da FI in Sicilia, quando la mafia non si era ancora trasferita al NORD, non essendoci più nulla da raccattare in questo SUD abbandonato… anche dalla mafia.
Un risultato Salvini lo ha ottenuto; è riuscito, da solo, a risollevare le sorti dei mercati ortofrutticoli, stimolando le vendite di uova scadute nei limiti consentiti dalle leggi e ortaggi vari, con prevalenza di pomodori marci, tutti finiti nei palchi comiziali della Lega, con Salvini in precipitosa fuga.
Rosario Amico Roxas

