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Beni confiscati alla mafia. A Caltanissetta cerimonia di consegna della “prigione” del piccolo Di Matteo

Redazione

Beni confiscati alla mafia. A Caltanissetta cerimonia di consegna della “prigione” del piccolo Di Matteo

Mer, 24/06/2015 - 15:40

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imageCALTANISSETTA – Cerimonia di consegna alla prefettura di Caltanissetta dei beni confiscati ad Antonio Scozzali, nel Comune di Vallelunga Pratameno. Uno degli immobili era stato trasformato dalla mafia in una delle ‘prigioni’ del piccolo Giuseppe Di Matteo, strangolato e sciolto nell’acido per punire la scelta del padre Santino di collaborare con la giustizia. Tra i presenti, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi e il prefetto Umberto Postiglione, capo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati. La Regione ha contestualmente stabilito la concessione temporanea del bene al Consorzio per la legalita’ e lo sviluppo che lo destinera’ a un uso produttivo. “Quello di oggi e’ un importante tassello che si aggiunge a un percorso di legalita’ fortemente voluto da questo governo”, ha detto la vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello.

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Umberto Postiglione con Rosy Bindi

“La consegna di questa villa al Consorzio Sviluppo e legalita’ assume un’importanza particolare perche’ proprio in quel luogo il piccolo Di Matteo trascorse un periodo della sua lunga prigionia mentre diventava grande”, ha detto Bindi, che ha aggiunto: “Dedico la consegna di questo bene appartenuto alla mafia, non solo alla famiglia del piccolo Di Matteo, ma anche a tutti i giovani e soprattutto ai minori vittime delle mafie. Che la mafia non uccide i bambini -ha sottolineato- e’ una menzogna. La mafia non ha codici, non ha regole, la ferocia non ha confini. Ai minori vittime della ferocia va questa intitolazione ma anche a coloro che rimangono affascinati dalla mafie e percio’ reclutati. A quei minori che vivono in periferia e che crescono nel mito della mafia, a coloro che pensano che lo Stato li tradisce e la mafia gli garantisce un futuro. Da questo deve nascere un impegno sul settore della giustizia ma che chiama in causa tutte le istituzioni. Prendiamoci l’impegno di pensare al nostro Paese a partire dai nostri ragazzi”, ha invitato la presidente della commissione Antimafia, che ha concluso: “La responsabilita’ e’ di tutti ma in particolare della politica. Come commissione vogliamo essere la spina nel fianco di tutte le istituzioni. Chiama in causa il governo nazionale ma chiama in causa tutti. Spero che presto, quando tutti avranno deciso, si avra’ una nuova riforma. Un enorme patrimonio e’ gia’ stato sottratto ma altri beni devono ancora essere consegnati”.

Postiglione, in un anno consegnati 3.100 beni
image“Dal mio insediamento, il 18 giugno 2014m all’11 giugno di quest’anno, abbiamo consegnato 3100 beni. Un traguardo mai raggiunto e mai sfiorato perche’ abbiamo moltiplicato per sei le consegne degli anni migliori del passato. Sono felice di questo risultato ma lo metto sul tavolo perche’ possa essere preso in considerazione da chi deve decidere come organizzare questa attivita’ nel prossimo futuro”. Lo ha detto Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia nazionale per dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata, intervenuto oggi a Caltanissetta alla consegna di una villa di Vallelunga appartenuta ad un boss e dove fu tenuto prigioniero il piccolo Giuseppe Di Matteo. “Va cambiata l’organizzazione, non e’ compito mio”, ha affermato Postiglione, che ha aggiunto: “Posso solo suggerire e ho la forza, il coraggio e la concretezza per fare delle proposte. Poi decidera’ il Parlamento. Io sono fiducioso. Dobbiamo essere messi nelle condizioni migliori per lavorare perche’ credo che non ci sia in tutto il quadro delle attivita’ delle amministrazioni, un’attivita’ piu’ preziosa, importante e significativa sul piano della cultura e della legalita’ di quella che svolgiamo noi. Aumentare le sedi e stabilizzare il personale, credo che sia una delle priorita'”, ha concluso.

Mafia: Lo Bello, Regione pronta ad accogliere altri beni
image“Crediamo che abbiamo dimostrato come Regione Siciliana che e’ possibile trasferire i beni confiscati in poco tempo e legare quella distanza che c’e’ da un lato fra la magistratura che riesce a confiscare i beni e dall’altro l’Agenzia che con poche risorse riesce a metterli a disposizione”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Formazione, Mariella Lo Bello, intervenuta a Caltanissetta alla consegna di una villa confiscata alla mafia. “L’esempio dei Consorzi -ha aggiunto- credo che vada duplicato anche in altre province. Bisogna inoltre permettere alle cooperative interessate a gestire questi beni tramite delle procedure di evidenza pubblica. Noi siamo pronti ad accogliere altri beni da parte dell’agenzia”.

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