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San Cataldo, il presidente del consiglio comunale Roberta Naro: “Bosco Gabara, accordi sovracomunali impediscono conservazione del territorio”

Redazione

San Cataldo, il presidente del consiglio comunale Roberta Naro: “Bosco Gabara, accordi sovracomunali impediscono conservazione del territorio”

Gio, 15/01/2015 - 11:38

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SAN CATALDO – Si è fatto un gran parlare, in questi giorni, delle operazioni di taglio degli alberi nella zona del bosco di Gabara-Mustigarufi-Quartarone, che vede poi il trasporto degli alberi tagliati nella zona di Dittaino dove c’è una centrale di produzione energetica a bio massa. Purtroppo mi trovo costretta a dire che ci sono delle questioni e degli accordi sovracomunali che impediscono alle Amministrazioni e ai Consigli Comunali di far valere quello che sembra a tutti un bene fondamentale: la conservazione del proprio territorio.

Come sappiamo, la zona interessata fa parte di un’area boschiva molto grande, che comprende le zone di Mustigarufi, Gabara, Mimiani, Ciuccafa e Quartarone: in buona parte sul territorio di San Cataldo, ma è del demanio forestale gestito dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana (fa capo all’assessorato Agricoltura e Foreste). Un bosco nato con l’impianto di eucalipteti (in genere non presenti in zona) per l’avvio di un programma di forestazione attuato negli anni ’60 (anche con fondi dell’ex Cassa per il Mezzogiorno) con l’intento di dargli una connotazione soprattutto produttiva ma che non ha mai dato risultati soddisfacenti.

Questo ci ricorda due cose fondamentali: il bosco è nato soprattutto per una finalità produttiva, ed è di proprietà della Regione Siciliana, che ha pubblicato un bando per le operazioni, poi vinto dalla Sper spa.

Oltre alla mera enunciazione dei dati di fatto, però, è necessario ribadire fortemente che nessun consigliere comunale ha intenzione di vedere il proprio territorio violato senza regole e senza avere fatto di tutto per impedirlo. Il bosco di cui parliamo ha un’importanza che va al di là delle intenzioni che l’hanno generato: ha dato occasioni di lavoro, di svago e ricreazione, creato una cultura forestale e delle escursioni che altrimenti sarebbero state utopia in questo territorio. Una sfida forse persa dal punto di vista produttivo, ma vinta perché ha costruito un paesaggio tutto nuovo e particolarissimo là dove poteva esserci solo aridità.

Tutti noi consiglieri comunali reputiamo fondamentale la conservazione di questa area, perché costituisce di fatto l’unico “polmone verde” in una zona arida come quella del territorio del sancataldese e nisseno. Una zona, soprattutto sul versante “Gabara”, che è interessata anche da un’intensa attività di escursionisti e podisti.

Ed è per questo che ci siamo mossi per tempo, facendo seguito alla Amministrazione Comunale, nella figura del’assessore Angelo La Rosa, che ha portato la problematica in Consiglio Comunale giorno 6 Novembre. A seguito di questo intervento, abbiamo portato il tema nel Consiglio di giorno 18 Novembre, approvando all’unanimità un documento da inviare alle autorità competenti con cui sono stati richiesti dei chiarimenti.

La cittadinanza deve avere certezza di questo: nessuno ha sottovalutato nulla. Una nutrita delegazione di consiglieri di maggioranza e opposizione ha partecipato alla passeggiata di giorno 4, ed è di questi giorni un documento (firmato all’unanimità) con cui chiediamo l’accesso agli atti al Dipartimento Azienda Foreste Demaniali di Palermo, ai suoi uffici provinciali e alla Soprintendenza. Nonché una conferenza di capigruppo allargata a cittadini e associazioni ambientaliste di mercoledì 14 alle ore 10:00.

Al di là della legittimità del  contratto in essere e delle autorizzazioni ricevute, siamo attivi e vigili. Oltre agli aspetti burocratici e formali, sui quali forse abbiamo pochissimo margine d’azione, ci sono molte perplessità e vogliamo vederci chiaro: l’operazione sembra scriteriata e senza la giusta attenzione nemmeno per gli effetti ambientali o paesaggistici. Inoltre, il bosco è ormai parte integrante e elemento caratteristico del paesaggio: la Soprintendenza dovrebbe aver dato il benestare, probabilmente in funzione della natura colturale dell’intervento, ma in contrasto con quanto accaduto in passato con elementi totalmente artificiali (vedi antenna Rai di Caltanissetta).

Inoltre, ho avuto rassicurazioni dal Sindaco Giampiero Modaffari sulla questione del traffico generato dai camion, nonché sui danni che il continuo trasporto ha causato: su questo versante mi sento di rassicurare tutti, i disagi diminuiranno e le strade saranno riparate

La questione, infine, deve essere uno stimolo per aprire gli occhi e guardare al futuro. Questa è, infatti, una questione che si riproporrà fra non so quanto, se 2 anni, 5 o 10, ma è impensabile che non accada nuovamente: posso assicurare che tutto il Consiglio Comunale, senza alcuna distinzione di appartenenza, è sintonizzato a un’azione sinergica per salvaguardare i nostri beni naturali, sul caso sta lavorando a diretto contatto con i cittadini, attivamente e in maniera costruttiva, non strumentale.

È giusto, però, che non solo la politica ma anche tutta la cittadinanza si chieda cosa vogliamo per il nostro territorio. Qualche anno fa si è parlato della possibilità di far diventare questo bosco una Riserva Naturale: se l’idea piace alla Città, se è qualcosa che è interesse di tutti, se abbiamo voglia di conservare il nostro territorio, possiamo muoverci sin da adesso per riattivare le procedure per l’istituzione da parte della Regione Siciliana di una Riserva Naturale, per impedire che in futuro si ripeta questo deturpamento indiscriminato.

Roberta Naro

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