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San Cataldo. L’assessore Angelo La Rosa sui rifugiati: “Scritta una delle pagine più singolari della storia di San Cataldo”.

Redazione 1

San Cataldo. L’assessore Angelo La Rosa sui rifugiati: “Scritta una delle pagine più singolari della storia di San Cataldo”.

Mar, 25/11/2014 - 21:52

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Appello-della-Caritas.-In-strada-13mila-rifugiati-680x365SAN CATALDO. Sulla vicenda dell’accoglienza nel centro abitato sancataldese di rifugiati inseriti nel progetto Sprar, è intervenuto l’assessore comunale Angelo La Rosa. Che in maniera schietta, e senza peli sulla lingua, ha voluto dire la sua: “Ieri credo sia stata scritta una delle pagine più singolari della storia di San Cataldo, che troverà epilogo con una programmata marcia. “Non siamo razzisti, ma non vogliamo i niuri”, è stata la frase meno offensiva gridata in modo corale in una sala gremita di gente che non cercava il dialogo, ma scaricare la propria rabbia, le proprie sofferenze sociali su ragazzi più sfortunati. Certo, il colore della pelle non aiuta questi ragazzi. Quel nero lucido attorno a due occhi in cerca di protezione simbolizza una brutta sensazione di sporco, di malattie tropicali, di un senza tetto. Insomma, un barbone che deve stare ai margini, fuori dal centro urbano. Senza gli immigrati avremmo un paese felice, senza delinquenza, dove gli spacciatori non troverebbero spazio e la mafia non esisterebbe. Noi siamo civili anche quando buttiamo la spazzatura per terra; lo facciamo con stile, signorilità, eleganza. Noi non abbiamo bisogno di regole scritte, le abbiamo incise nel nostro DNA. A volte non le rispettiamo per mancanza di tempo o perché distratti da queste continue invasioni. Noi siamo quelli capaci di fare i lavori più umili con passione. Loro no. Se cercano nei cassonetti è perché sono curiosi di vedere cosa buttiamo. Se rischiano la vita dentro un barcone è perché amano la vita estrema, il gusto del rischio. Se scappano dalla loro terra è perché sono infastiditi dal rumore delle mitragliatrici. Noi no. Siamo infastiditi dai rumori molesti delle moto che scorrazzano il sabato sera o dal suono di un grammofono a tanti decibel. Quanta povertà d’animo. Ma la nostra coscienza è a riparo. Basta andare a Messa la domenica, per chi presume di credere o fare un gesto di beneficenza, per chi non ha altri dei. “Ero uno straniero e non mi hai accolto”, diceva il Vangelo domenica scorsa. Ma che importa”. Proseguendo nella sua nota, l’assessore comunale della Giunta Modaffari ha concluso: “Ieri sera, noi della giunta, con Giampiero in testa, ci siamo spesi alla grande affermando le nostre scelte, coerenti e trasparenti. Non abbiamo nulla da rimproverarci e lotteremo perché a San Cataldo non prevalga l’intolleranza, ovviamente pretendendo l’osservanza delle regole da parte di tutti, senza distinzione di colore di pelle”.

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