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San Cataldo, Felice Favata (Liberi e Forti): “Tanta confusione per approvazione TASI, ecco cosa è successo”

Redazione

San Cataldo, Felice Favata (Liberi e Forti): “Tanta confusione per approvazione TASI, ecco cosa è successo”

Gio, 11/09/2014 - 10:12

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Felice Favata

Felice Favata

SAN CATALDO – Forse, in merito all’approvazione delle aliquote TASI si sta facendo un po’ di confusione e credo sia doveroso da parte mia cercare di dare una lettura politica a quanto avvenuto nel Consiglio Comunale di lunedì scorso a San Cataldo. La TASI è una tassa di nuova introduzione che serve a coprire i servizi indivisibili che il Comune fornisce alla cittadinanza. Questa amministrazione ha deciso di portare le aliquote al massimo, nonostante potesse optare per non introdurre affatto la nuova tassa, come hanno fatto diversi comuni d’Italia; invece ha pensato bene di non introdurre solamente l’ addizionale del 0,8%, solo e soltanto perché si dovevano prevedere contestualmente delle agevolazioni, che non sono state previste da questa amministrazione. La maggioranza giustifica questa scelta politica, dicendo che le casse comunali sono in pietoso stato.

Dopo un lavoro intenso da parte di tutti i gruppi dell’opposizione, svolto congiuntamente, e in tempi strettissimi, abbiamo partorito degli emendamenti che a “colpi di maggioranza”, sono stati tutti bocciati, nonostante i pareri positivi del Collegio dei Sindaci revisori e nonostante i diversi nostri interventi volti a spiegare la ratio degli stessi.  Sappiamo benissimo che le casse non godono di ottima salute, ma credo e crediamo che prima di tutto siamo stati chiamati dai nostri concittadini a rappresentarli, da noi, la gente si aspetta vicinanza, comprensione e sostegno, per questo motivo abbiamo ritenuto necessario proporre al Consiglio degli emendamenti che prevedessero una riduzione delle aliquote, prendendo atto della situazione sociale che viviamo e che vivono i nostri concittadini, ma al contempo non eccessivi da provocare un danno irreparabile per il Comune.

Si trattava, insomma, di fare un bilanciamento fra “l’esigenza di cassa” e il bene del cittadino, noi ABBIAMO PREFERITO IL CITTADINO!

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