CALTANISSETTA – Sembrava fosse volata via senza lasciare traccia, l’aquila di bronzo che era collocata ai piedi del mezzobusto di re Vittorio Emanuele II, all’interno di Villa Amedeo. In seguito alla segnalazione di un nostro lettore ci siamo recati nella villa comunale nissena che recentemente è stata oggetto di numerosi atti vandalici. Abbiamo costatato, con stupore, che della magnifica aquila in bronzo non vi era traccia. Il volatile metallico era posto alla base dell’ opera di Michele Tripisciano realizzata nel 1890. Si tratta di un Busto di marmo su piedistallo raffigurante Vittorio Emanuele II in alta uniforme militare. Il busto doveva essere collocato nel viale dell’ospedale Vittorio Emanuele II. Fu invece collocato nella villa Amedeo. E’ tra le migliori opere del Tripisciano. S’inserisce nella ritrattistica storico-veristica di fine Ottocento. Lo sguardo profondo, l’ampia fronte corrugata, i baffi lunghi e rivolti verso l’alto, l’espressione seria, nobile e pensosa, conferiscono al ritratto luce e bellezza. In realtà il mistero si è risolto dopo breve tempo. L’aquila, ritrovata lontana dal suo basamento dai vigili urbani, è stata consegnata al Museo Permanente delle opere di Michele Tripisciano ubicato a Palazzo Moncada.
Sparita l’aquila di bronzo del busto di Vittorio Emanuele II? No, conservata
Mer, 13/02/2013 - 13:57
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