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Elezioni nazionali, il sindaco di Alimena si candida con la Lega Nord. Scoppia la polemica

Donatello Polizzi

Elezioni nazionali, il sindaco di Alimena si candida con la Lega Nord. Scoppia la polemica

Dom, 03/02/2013 - 09:28

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ALIMENA – La decisione del sindaco Giuseppe Scrivano di candidarsi nelle liste della Lega Nord in Sicilia ha provocato un piccolo terremoto politico al comune di Alimena, in provincia di Palermo. Il vice sindaco Alvise Stracci e l’assessore Roberto  Tedesco si sono dimessi.  A un altro assessore, Vincenzo  Albanese, tra i dissenzienti, il sindaco aveva ritirato le  deleghe. Le defezioni in giunta hanno costretto Scrivano a  nominare assessore Santina Bausone, finora presidente del consiglio comunale e ora pure candidata con la Lega Nord. La maggioranza di  centro destra che finora ha sostenuto il sindaco si sfalda insomma: il capogruppo Antonio Curione e il consigliere Maurizio Calabrese hanno  annunciato le dimissioni assieme a tutti i consiglieri della  minoranza. In un documento i componenti del gruppo ”Ripartire  da Alimena” esprimono ”completo dissenso verso le scelte  politiche del sindaco”. Le dimissioni in blocco potrebbero provocare lo scioglimento  anticipato del consiglio comunale di Alimena dove comunque si voterà, per scadenza del mandato, per le amministrative il 21 e  22 aprile prossimi.

La scelta di presentare in Sicilia liste della Lega Nord, per le due circoscrizioni della Camera e per il Senato, è nata all’ultimo minuto. Nel corso della presentazione delle candidature, il capolista per la Sicilia orientale e numero 2 per la Sicilia occidentale, Giuseppe Scrivano, sindaco di Alimena, ha detto che era sua intenzione dare vita a un “partito delle Madonie”. Ma il progetto non è andato avanti e, all’ultimo momento, è maturato l’accordo con la Lega. “Non è stato facile, ha aggiunto, comporre le liste in poche ore”. Si spiega così la presenza di un assessore di Alimena, Gaspare Mario D’Amico; del presidente del consiglio comunale, Santina Bausone; di una folta rappresentanza (18 persone) di candidati tra loro imparentati. Lo stesso Scrivano ha dovuto presentarsi capolista nella Sicilia orientale per rimpiazzare la candidatura del generale Antonio Pappalardo, venuta meno all’ultimo momento.

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