Salute

La scuola pubblica sull’orlo del baratro? Gli insegnanti non ci stanno! Sit-in in Prefettura

Redazione

La scuola pubblica sull’orlo del baratro? Gli insegnanti non ci stanno! Sit-in in Prefettura

Dom, 11/11/2012 - 13:24

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CALTANISSETTA – “La scuola non si tocca”: è il grido di protesta degli insegnanti che questa mattina si sono riuniti davanti alla prefettura per dire basta ai continui tagli sull’istruzione perpetrati anche dal governo Monti. In sostanza lo stato di agitazione nelle scuole resta e questa volta i docenti sono determinati a non arretrare di un passo finché le cose non si sistemeranno. Questi in sintesi i punti rivendicati dai docenti: la cancellazione del “concorso truffa”; l’adeguamento dello stipendio alla media europea; lo stop al finanziamento delle scuole private a danno della scuola pubblica; il ritiro immediato del Decreto Legislativo 953 (ex legge Aprea); il riconoscimento degli scatti di anzianità bloccati; il riconoscimento del diritto alle ferie non godute per i precari; la cancellazione delle norme sulla riconversione dei docenti soprannumerari nel sostegno; il ridimensionamento del numero alunni per classe (no alle “classi pollaio”; il riconoscimento delle spettanze contrattuali dovute e il rinnovo del contratto; la cancellazione delle norme sulle detrazioni economiche applicate ai giorni di malattia; un serio programma di aggiornamento in servizio del personale; l’assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti e disponibili; il diritto al pensionamento del 1 settembre 2013 dei docenti nati nel 1952 che hanno versato un minimo di 36 anni di contributi al 31 agosto 2012. Dopo il sit-in seguiranno altre azioni di protesta: giorno 15 novembre le ore di lezione saranno ridotte alla “didattica essenziale” e in più i docenti cominceranno un’attività di sensibilizzazione delle famiglie sul processo di degrado della scuola pubblica. Inoltre l’assemblea ha deliberato di proporre a tutti i docenti della provincia le seguenti azioni di protesta a medio e lungo termine: dimissioni dagli incarichi di vicepresidenza e funzioni strumentali; astensione dall’organizzazione e dalla partecipazione a viaggi di istruzione e uscite didattiche non obbligatorie; rinuncia alle ore di sostituzione, oltre le 18 ore, dei colleghi assenti; rinuncia agli incarichi scolastici non obbligatori quali: componente della commissione elettorale, coordinatore di classe, responsabile di laboratorio, referente di dipartimento disciplinare, responsabile della biblioteca eccetera; rifiuto degli incarichi per i corsi di recupero e gli sportelli help; sospensione dell’ora mensile “non obbligatoria” di ricevimento dei genitori e in generale la sospensione di ogni iniziativa non obbligatoria prevista dal Pof.

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