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ICS :”Il nostro sindaco come orso svegliato dal letargo…”

Redazione

ICS :”Il nostro sindaco come orso svegliato dal letargo…”

Ven, 09/11/2012 - 16:29

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CALTANISSETTA – Ormai da più di tre anni siamo abituati al nulla amministrativo:  nuovo rimpasto di giunta, nuova rotatoria, progetto “largo marciapiede”, difficoltà a reperire le somme per il servizio di nettezza urbana. Per il resto si tira sempre a vivacchiare senza obiettivi e strategie, fra una nuova consulenza, lautamente pagata, e servizi essenziali che vengono ridotti o cancellati in nome della crisi.

Ad un tratto, come un fulmine a ciel sereno, un articolo di giornale riferisce le parole del nostro sindaco, che come orso svegliato dal letargo, illustra una mirabolante idea alla quale “lavora” da ben due anni. E l’idea nuova e mirabolante consiste nell’intenzione di riaprire la ormai tristemente nota discarica di contrada Stretto per farne la pattumiera della provincia e non solo.

Parole come “risparmieremo 3 milioni di euro all’anno” possono solo abbindolare il lettore distratto, il parolaio da salotto o chi non conosce la legislazione nazionale e regionale.

Procediamo per punti:

1.
La legislazione non prevede la costruzione di nuove discariche, per giunta private, a meno che non si sia fatto prima un percorso di valorizzazione e recupero del rifiuto. Il nuovo piano regionale dei rifiuti non prevede discariche in quel sito, ma semmai in altre aree e con regole ben definite. Anche altre fonti normative  impongono che le eventuali nuove discariche debbano ospitare solo un determinato e limitatissimo tipo di rifiuto. L’amministrazione Campisi in questi anni non ha prodotto alcun percorso in tal senso, né, per quel che ne è dato sapere, ve ne sono tracce per l’imminente futuro. Perché allora ci si intestardisce su questa linea?
2.
La discarica è posta sotto sequestro e può essere “dissequestrata” solo per affidarla alavori di messa in sicurezza, bonifica e chiusura. Di questo l’amministrazione ne è consapevole?
3.
La discarica di contrada Stretto ricade sulla valle delle miniere, sul centro abitato del villaggio Santa Barbara e a ridosso della Riserva naturale orientata monte Capodarso e valle dell’Imera meridionale. Uno dei motivi che ne ha causato la chiusura, e quindi il sequestro della discarica, è l’instabilità della collina che la ospita, frequentemente soggetta a smottamenti. Il problema ambientale che questa soluzione subito richiama non farebbe che alterare l’equilibrio di un territorio che andrebbe invece preservato e valorizzato per le sue peculiari caratteristiche. Dove sono finiti tutti i progetti relativi a quell’area che parlavano di miniere, agricoltura e turismo?
4.
Opere del genere dovrebbero essere obbligatoriamente concertate quantomeno con la popolazione e le imprese agricole limitrofe, che subirebbero danni non indifferenti. Ilsindaco Campisi e l’assessore Angilella, che sembra sia il vero sponsor dell’idea, continuano a mostrarsi poco inclini alla partecipazione ed al coinvolgimento popolare, anche su questioni che imporrebbero una larga partecipazione alle scelte. Con chi ha concertato, chi ha consigliato il nostro primo cittadino?

Basterebbe che il primo cittadino Campisi prendesse in considerazione l’ipotesi di conoscere meglio quanto in questi anni è stato proposto in città da vari movimenti, fra i quali Intesa Civica Solidale, e da vari comitati cittadini, che hanno esposto veri e propri piani industriali che darebbero slancio economico a tutta la provincia creando sviluppo attorno alla gestione dei rifiuti. Soluzioni che parlano di raccolta differenziata, di porta a porta, di compostaggio, di riduzione alla fonte dei rifiuti. Tutte pratiche che comporterebbero da un lato una possibile riduzione delle tariffe di nettezza urbana, dall’altro, cosa ben più importante, avvierebbero un processo produttivo capace di garantire un benessere diffuso, cosa che una singola discarica in se non garantirà mai. Addirittura, un comitato cittadino, ha presentato più di un anno fa, una delibera sul modello della strategia internazionale Rifiuti Zero corredata di ben 4000 firme. Questa delibera, complice l’ignavia dell’intero consiglio comunale che avrebbe dovuto votarla, giace nei cassetti del comune probabilmente in attesa che il sindaco persegua la sua via senza nessun ostacolo.

I piani e le proposte sono lì a giacere e, dunque, ci rivolgiamo ancora una volta a tutto il consiglio comunale, sempre che voglia farsi garante dei cittadini che lo hanno eletto.

Ci rivolgiamo anche ai neo parlamentari della nostra regione, alcuni dei quali avevano inserito  nei loro programmi proprio la parola “Rifiuti Zero. E’ giunta per loro l’occasione di dimostrare di essere capaci di perseguire determinati obiettivi senza riferirsi necessariamente alle proprie appartenenze politiche.

Se le idee e le conseguenti azioni amministrative del nostro sindaco devono continuare a favorire vecchie “logiche di basso mercato”, preferiamo, forse, che l’orso continui a dormire, purché siano i cittadini a svegliarsi!

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