CALTANISSETTA – Recentemente, con un incontro introduttivo alla presenza del dott. Alessandro Diotallevi, è stato inaugurato a Caltanissetta un corso biennale di formazione socio-politica promosso dalla Diocesi di Caltanissetta con una sinergia fra la Consulta delle Aggregazioni Laicali e diversi uffici diocesani (Problemi sociali e lavoro, Cultura, Pastorale Familiare e Giovanile, Catechistico). Tale percorso prevede un approfondimento su temi base per lo sviluppo di una coscienza civica essenziale per operare e impegnarsi politicamente verso la costruzione di un pensiero maturo che possa portare ad indicare sempre di più e meglio la necessità della ricerca del bene comune per il nostro territorio. Prendo spunto da questa proposta per realizzare alcune riflessioni sul rinnovamento della politica, che significa essenzialmente ricostruzione e metamorfosi dei partiti e dei movimenti da realtà autoreferenziali a strutture realmente rappresentative per i cittadini. Il fenomeno Grillo con il suo ultimo e recentissimo apice siciliano, ha portato tutti a riflettere, più o meno in profondità, sul rinnovamento della politica. Su tale innovazione, però, occorre intendersi: la modalità populistica e gridata del fare politica espressa non solo dal MV 5 Stelle, ma nel presente e nel passato da molti altri, non mi pare che possa essere la via maestra per giungere al rinnovamento. Esso deve poter concretizzarsi a partire dall’eliminazione di sentimenti negativi (a volte addirittura di odio) nei confronti degli altri (si vedano i social network frequentati dai grillini) per volgersi verso la ricerca di idee, metodi e strutture realmente nuove per leggere la nostra società e i suoi bisogni e proporre una rappresentanza veritiera di tali istanze. Per fare ciò occorre fatica. Gridare e distruggere costa poco, costruire per il presente e soprattutto per il futuro con serietà è molto più difficile. Ovvero, il rinnovamento se non passa per un confronto e un impegno di tutti (a scuola, in famiglia, nelle parrocchie, nei partiti, nelle associazioni) e se non attraversa la notte oscura della difficoltà e della fatica non può inverarsi solamente tramite la protesta. Fra le fonti del rinnovamento della politica porrei la nostra Costituzione Italiana che già nell’articolo 49 ci mostra l’importanza del servizio che i partiti devono rendere al Paese e la dottrina sociale della Chiesa cheindica a credenti e non alcune priorità ineludibili per ogni società: la persona, la solidarietà, la famiglia, i giovani. Il rinnovamento non è questione di legge elettorale o di indennità per la carica che i rappresentanti nelle Istituzioni ricevono (infatti Fiorito nel Lazio è stato ribattezzato “mister preferenze”, e un deputato nazionale o regionale con 2500 euro al mese è molto più esposto alla corruzione e al malaffare con sistemi tumorali per la nostra società come mafia, camorra e ndrangheta), ma è realtà da fondare sulle idee, sui progetti e sulla collaborazioni tra giovani e adulti con esperienza. Per tale motivo sento con sincerità di dover ringraziare pubblicamente gli organizzatori del percorso socio-politico biennale, per offrire ai giovani una possibilità di serio confronto, dibattito e costruzione di un vero cambiamento politico in un contesto di assoluta sterilità. Come Movimento giovanile di un partito continueremo a rappresentare anzitutto un’istanza critica e propositiva al nostro interno per concretizzare quel bisogno impellente per la società tutta che è il rinnovamento della politica e dunque dei partiti.
Rocco Gumina
Coordinatore Provinciale Giovani UDC Caltanissetta

