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Riflessioni di un lettore sul “traffico” dei rifiuti: “l’ennesima proroga”

Redazione

Riflessioni di un lettore sul “traffico” dei rifiuti: “l’ennesima proroga”

Dom, 08/07/2012 - 23:49

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CALTANISSETTA – Che il problema dei rifiuti sia presente a Caltanissetta era una cosa nota, ma che non riuscissimo nemmeno a permetterci dei cassonetti nuovi, è una vergogna. Cassonetti  rovesciati  e rotti ovunque, sfuggiti alla presa del suo compattatore o lasciati con una certa “allegria” e accanto  ai cassonetti  rovesciati, tanta immondizia lasciata per terra. E vedendo queste immagini,mi convinco sempre più  che Caltanissetta è proprio un paese sfortunato. E’ stato sempre un paese ricco di persone ingegnose e laboriose ma prolifera  anche di amministratori che ritengono di aver  a che fare con una popolazione rozza e dura di comprendonio,  amministratori pronti a dirsi tecnici. Passano gli anni, ma la «maledizione» per la gestione dei servizi di igiene urbana non si ferma. Anche stavolta  l’ennesima proroga fino al 30 settembre alla “ditta di casa”. Allora perché  questa amministrazione comunale non obbliga la ditta che da anni gestisce il traff… pardon, lo smaltimento dei rifiuti a Caltanissetta, di far pulire per bene tutti i santi giorni le strade cittadine,specialmente dopo la rimozione dei sacchetti,ove rimane costantemente la fuoriuscita degli stessi. Non voglio  pensare che il livello politico di questa amministrazione sia così  debole e incompetente, da essere ricattabile tanto o di più dei singoli cittadini. Non voglio credere che si voglia cavalcare questa grave situazione, simulando operazioni, smembrando società per poi affidarle magari a prestanome per  ottenere vantaggi competitivi a discapito di aziende che decidono di operare nella legalità. Perché se cosi fosse,allora non darei per scontato che tutto ciò  che accade sia casuale. Perchè alla fine pensandoci bene, tutti hanno un figlio da sistemare, un nipote da sposare, una casa da ristrutturare,una macchina da cambiare, tutti  hanno un  motivo per essere ricattati, utilizzabili, ognuno è un voto e ogni dieci voti è mezzo favore. Ma intanto i cassonetti, nonostante tutto, continuano ad essere lì, incuranti  di quello che accade intorno, a monito perenne di quello che potrebbe accadere se i cittadini tutti manifestassero il proprio dissenso.
Giuseppe Curcio

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