CALTANISSETTA – “Non ho la piu’ pallida idea di chi possa essere stato. Sono sereno anche se in 35 anni di attivita’ questo gesto mi lascia stupito, basito”. Lo ha detto il presidente del Tribunale di Gela, Alberto Leone, vittima di un atto intimidatorio: ignoti hanno sparato due colpi di pistola calibro 7,65 contro il portone della sua abitazione, in via Domenicana, a Gela, nel quartiere Giardinelli, a pochi passi dal Palazzo di Giustizia. Leone lancia intendere che l’autore del gesto potrebbe avere le ore contate grazie alle indagini della polizia condotte a 360 gradi. Il magistrato si rivolge poi all’attentatore: “Dico che questa non e’ la soluzione per risolvere i suoi problemi. Le indagini sono in corso e confido nelle forze dell’ordine di Gela e nel commissariato e sono certo che le indagini daranno esito positivo. Dico a lui di rivolgersi all’avvocatura nissena per risolvere i suoi problemi. Non e’ certamente questo il modo per risolverli”. Da quando Alberto Leone si e’ insediato al Tribunale di Gela, ha rifiutato la scorta, e conferma: “La subirei la scorta. Sono uno spirito libero -afferma- mi sento un’aquila che vola”. Amareggiato per l’accaduto, Leone considera: “La mia porta e’ sempre aperta. Ricevo chiunque e tutti vengono accolti con il sorriso sulle labbra e do’ sempre una parola di speranza. Non ho ricevuto lamentele particolari, sono sereno e preferisco dedicarmi al mio lavoro. Sono a Gela per lavorare per la citta’ e per i cittadini gelesi”.
Gela, spari contro la casa del Presidente del Tribunale
Mer, 18/07/2012 - 14:15
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