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Serradifalco, dimissioni della minoranza: le repliche del sindaco Dacquì e del presidente del Consiglio Comunale Magro Malosso

Redazione

Serradifalco, dimissioni della minoranza: le repliche del sindaco Dacquì e del presidente del Consiglio Comunale Magro Malosso

Sab, 23/06/2012 - 17:35

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(Foto di repertorio di una seduta del Consiglio Comunale di Serradifalco)

SERRADIFALCO – Nuove “scosse di assestamento” si abbattono su Serradifalco dopo il “sisma politico” che ieri ha investito il Consiglio Comunale, scatenato dalle dimissioni di tutto il gruppo di minoranza, costituito da Paolo Sferrazza, Luigi Fortino, Michele Milazzo, Giacomo Locurto e Paola Lobue. Un terremoto istituzionale che ha colto di sorpresa i cittadini serradifalchesi, diventando l’argomento principale discusso nei bar, nelle strade e nelle piazze, fisiche e virtuali dei social network. E come preannunciato ieri, non si sono fatte attendere le repliche da parte del presidente della massima assise cittadina, Carmelo Magro Malosso, e del sindaco Giuseppe Maria Dacquì, rese note per mezzo di un comunicato stampa ufficiale.

“Non posso che esprimere sorpresa e rammarico per la lettera di dimissioni dei cinque consiglieri del gruppo ‘Giovani Siciliani’, – ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Magro Malosso – decisione che non mi sento di giudicare nel merito ma che mi lascia profondamente deluso vista la scelta di abdicare da un ruolo di importanza primaria per le dinamiche democratiche del Comune. Tale ruolo è stato continuamente garantito da una gestione della massima assise cittadina ispirata al rispetto scrupoloso delle funzioni di ciascun gruppo consiliare così come del regolamento e Statuto Comunale, ma soprattutto della mia coscienza. Stesso scrupolo e rispetto mi impegno fin d’ora a garantire anche nei confronti dei nuovi consiglieri comunali che, nella prossima ed imminente seduta del Consiglio Comunale, verranno chiamati alla surroga dei dimissionari”.

Il primo cittadino Giuseppe Maria Dacquì ha affermato che “nel prendere atto delle dimissioni dei consiglieri comunali di minoranza, non posso prescindere dall’esternare alcune considerazioni che, oltre a porre una chiara differenza tra il congedo dalla carica del consigliere Burgio, prima, e dei rimanenti consiglieri comunali di minoranza, poi, denotano la strumentalità dell’iniziativa da essi, comunque, assunta, che si appalesa come determinazione politicamente contraddittoria e gesto poco responsabile.

Se la scelta operata qualche giorno addietro dal primo, che nella sua tanto pubblicizzata lettera di dimissioni si richiama al ruolo di Presidente della locale squadra di calcio, porta alla luce la sua incompatibilità a ricoprire la carica assegnatagli dagli elettori, le blande motivazioni politiche addotte dai rimanenti consiglieri della minoranza evidenziano, anche in questa occasione, la contraddittorietà che ha caratterizzato l’azione svolta sin dall’inizio del loro mandato”.

Il sindaco Dacquì continua la sua dichiarazione sottolineando come “a fronte delle sparute iniziative condotte in questi anni dalla minoranza (che si contano sul palmo di una mano) e della persistente loro assenza dalla partecipazione alle attività delle commissioni consiliari (che invero non ha consentito loro di comprendere i risultati amministrativi sin qui raggiunti), risulta incomprensibile la volontà dei rimanenti Consiglieri comunali della minoranza di dimettersi per non essere coinvolti nell’asserito fallimento dell’Amministrazione e della maggioranza che la sostiene.

Tale scelta, oltre che contraddittoria, poiché ove così stessero le cose avrebbe comportato – per sua normale regola – un più incisivo ruolo dell’attività della minoranza, delinea una vera e propria abdicazione dal ruolo istituzionale cui essi erano stati preposti, a danno dello svolgimento democratico della massima assise cittadina. A ben vedere, la strategia posta in campo di dimettersi – certamente non immune da responsabilità nei confronti del corpo elettorale – corrisponde ad una chiara esigenza pre-elettorale di defilarsi in vista delle imminenti consultazioni per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana e per la elezione del Presidente della Regione, per consentire agli stessi di presentarsi con “rinnovate” vesti e mascherare il fallimento della precedente Amministrazione comunale, cui essi facevano parte – esso sì conclamato persino dalla Corte dei Conti – e minimizzare, così facendo, la scarsa azione dialettica sin qui oggi condotta come consiglieri di minoranza.

Senza alcun dubbio, tale scelta ha la stessa genitura del tentativo posto in essere, sin dal 2008 (allora senza alcun successo) e poi nel 2009, di interrompere il normale percorso democratico in seno alla massima istituzione cittadina (allora con la bocciatura del bilancio di previsione da parte dello stesso gruppo politico che oggi si è ritrovato all’opposizione e che portò allo scioglimento del Consiglio comunale), ovvero di bloccare la consultazione del corpo elettorale, come si cercò di fare nel 2010 mediante la proposizione del ricorso elettorale”.

Dopo quest’ennesima “scossa” politica che ha colpito Serradifalco, adesso si attende la convocazione della prossima seduta del Consiglio Comunale, che, visti i presupposti, probabilmente sarà anticipata da ulteriori scontri e accuse reciproche fra maggioranza e opposizione.

Laura Spitali

(Per visualizzare l’articolo con le dichiarazioni della minoranza consiliare in merito alle dimissioni clicca qui:https://www.ilfattonisseno.it/2012/06/%E2%80%9Cterremoto-politico%E2%80%9D-a-serradifalco-si-dimettono-i-consiglieri-di-minoranza/)

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