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Le riflessioni di un lettore. San Cataldo: tra politica e umanità

Redazione

Le riflessioni di un lettore. San Cataldo: tra politica e umanità

Mer, 27/06/2012 - 01:35

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SAN CATALDO – A San Cataldo tutto si è compiuto. Un nuovo sindaco, una nuova giunta e la vita vola via. I bar sono più vuoti e le strade profumano di silenzio. Si, la campagna elettorale è terminata. Non ci sono vincitori né vinti. Non c’è un inizio né una fine. C’è solo l’umanità che corre appresso alla storia cercando stupidamente e inconsciamente (come fanno i bambini) di raggiungerla. I cittadini sono giustamente distanti dalla politica come il Dio dei cattolici è giustamente distante dall’uomo. Gli intellettuali convinti e da strapazzo filosofeggiano sulle eventuali strategie politico-sociali mentre consumano i loro mocassini facendo avanti e indietro per il Corso Sicilia con il Corriere della sera sotto braccio e li panzi chini. Il caffè amaro è un lusso per pochi. E la politica? Beh, la politica non può aspettare. Non deve aspettare. Le regionali sono alle porte. Occorre prepararsi. Le mani hanno bisogno di stringere altre mani. E il cuore del popolo è carne da macello. Palazzo delle Spighe non è soltanto un edificio. L’aula consiliare non è soltanto un’aula. Diritto e dovere sono parole ormai in disuso e spesso mercificate. Le ideologie hanno perso. Le ideologie non sono mai esistite. Le ideologie, forse, neanche contano. Ciò che conta è l’uomo. Quell’uomo spesso mistificato e mai lasciato libero di sbagliare. Quell’uomo capace di andare oltre i dogmi che lo circondano senza ostentare il proprio coraggio né rinnegare le paure che lo assillano. Quell’uomo capace di comprendere la propria umanità. L’uomo di sinistra, l’uomo di destra, l’uomo di centro: queste sono etichette stupide e pericolose inventate dai potenti per controllare i mediocri. L’uomo è qualcosa di più.
                                                                                            Alessandro Giuliana

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