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Mussomeli, la costruzione dell’ecomostro nel parco urbano scuote le coscienze civili

Redazione

Mussomeli, la costruzione dell’ecomostro nel parco urbano scuote le coscienze civili

Sab, 21/04/2012 - 21:18

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MUSSOMELI- La costruzione del centro commerciale all’interno del parco urbano, dopo il mondo dei social-network scuote anche le coscienze civili. Alla nostra redazione è giunta la lettera Ernesto Barba c in merito alla costruzione dell’ecomostro che, come ribadito spesso da questa testata giornalistica, offende la dignità della comunità mussomelese e un panorama ancora per qualche giorno, straordinario.Ecco il testo integrale della lettera:

Proprio quando in questi giorni il giudizio di molti surfer di Facebook si è diviso,

ognuno secondo il proprio punto di vista, di fronte all’autorizzazione a realizzare un

centro commerciale all’interno dell’area che comprende il parco urbano, giunge nel

primo primo anniversario della morte di Angelo Barba, dal vescovo Mons. Mario

Russotto, alla presenza dei rappresentanti cittadini, l’invito ad “amare il proprio paese”,

sull’esempio del compianto professore.

In un’epoca in cui il mercimonio sembra non conoscere alcun limite, tenuto conto della

consequenziale metamorfosi ambientale che l’iniziativa imporrà al luogo, diventa

interessante capire se i sostenitori del “lassaiz-faire” nutrano un sentimento ideale o un

sentimento terreno al passo coi tempi, al limite del venale.

Partendo dalla premessa, forse confutabile, che “ogni cittadino ama la sua patria”, ci si

chiede come i simpatizzanti dell’intrapresa e del cambiamento, ad un tempo,

morfologico ed antropologico dell’area, possano ritenerlo un risultato positivo e

socialmente auspicabile.

Cioè, mentre sono intuitive le ragioni in favore della preservazione dello status quo del

sito, ci si chiede ragionevolmente quali possano essere le opportunità per la collettività,

dopo la realizzazione della struttura. Se è vero che i risultati delle ricerche di geomarketing

individuano normalmente le aree idonee nella cintura del territorio target (in

zone ben servite dal punto di vista viario e dei parcheggi), in cui realizzare i nuovi plessi

commerciali, ecco che a Mussomeli si assisterà a tutt’altra operazione, poco da

laboratorio di ricerca, a discapito del patrimonio storico culturale del paese.

Il degrado onnicomprensivo, a cui da tempo impotenti assistiamo, è conseguente anche

alla collazione di (in)attività politiche ed amministrative – per l’ambito urbanistico, la

mancanza del Piano regolatore – che puntualmente si prestano agli interessi particolari

di attivi soggetti economici. La presenza dell’autorizzazione significa che l’opera non

sarà abusiva. E, certamente, i proprietari avranno, oltre che il titolo, anche il vantaggio a

realizzarla nel tempo più breve.

Caro lettore, per concludere, sarà ancora valido ciò che scrisse Voltaire “Una patria è un

composta da più famiglie; e come di solito si sostiene la propria famiglia per amor

proprio – quando non si abbia un interesse contrario – così per lo stesso amor proprio, si

sostiene la propria città o il proprio villaggio, che si chiama patria. Più questa patria

ingrandisce e meno la si ama, poiché l’amore suddiviso si indebolisce. È impossibile

amare teneramente una famiglia troppo numerosa che si conosce appena.”.

Ma fortunatamente non è così per tutti.