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Mafia: appalti ed estorsioni nel nisseno, la DIA mette sigilli a imprese

Redazione

Mafia: appalti ed estorsioni nel nisseno, la DIA mette sigilli a imprese

Gio, 19/04/2012 - 09:59

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CALTANISSETTA – Immobili, conti correnti e imprese per complessivi 2 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, su richiesta del procuratore Sergio Lari e dell’aggiunto Domenico Gozzo. Colpita la ricchezza di Giuseppe Trubia, 41enne di Gela, accusato di avere stretti rapporti con esponenti della Stidda e di Cosa nostra. Il provvedimento ha colpito le quote societarie (pari al 50%) di una societa’ operante nel settore delle costruzioni, affidataria di opere ad evidenza pubblica, una ditta individuale operante nel settore agricolo, beni mobili e immobili nonche’ quattordici conti correnti e quattro polizze assicurative. Le indagini hanno accertato il florido reinvestimento dei profitti illeciti della Stidda, il finanziamento dei latitanti Cosa nostra, l’ottenimento di commesse ed appalti grazie alla parentela di Trubia con due esponenti di rilievo della Stidda, lo zio Francesco Morteo e il cognato Pietro La Cognata, ritenuti inseriti nel clan Cavallo- Paolello e specializzati nelle estorsioni, condannati in via definitiva per associazione mafiosa. La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta ha rilevato la “sussistenza di significativi indizi della sua appartenenza mafiosa alla Stidda”, nonostante sia stato recentemente assolto dall’imputazione di concorso in intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di favorire l’associazione mafiosa. Tra il 2005 e il 2012 la Dia nissena ha operati sequestri per 362.500.000, di cui 298.900.000 gia’ confiscati.

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