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Caltanissetta città solare, progetto virtuoso rimasto nel cassetto

Redazione

Caltanissetta città solare, progetto virtuoso rimasto nel cassetto

Lun, 28/03/2011 - 19:30

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Quello delle energie rinnovabili è uno dei temi di maggiore attualità in questi mesi, sul quale sono state spese tante parole e sono stati fatti (anche) tanti passi (non sempre quelli giusti). Ma il capoluogo nisseno aveva cominciato, qualche anno fa, un percorso virtuoso che mirava ad un progetto ambizioso, quello di “Caltanissetta città solare”. La convenzione siglata nel 2008 tra il comune, il consorzio universitario, il Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile, la facoltà di Ingegneria elettrica dell’Università di Palermo prevedeva appunto una serie di attività comuni tese a coniugare formazione, ricerca e interventi sul territorio nisseno che potessero avere come presupposto le energie rinnovabili e le loro applicazioni. L’amministrazione comunale dell’epoca sottoscrisse su iniziativa e per tramite dell’assessorato all’Ambiente ed alle Politiche energetiche retto allora da Silvano Licari (che aveva messo a disposizione 20 mila euro per l’acquisto di apparecchiature costituenti il primo modulo di un laboratorio di ricerca presso la Facolta’ di Ingegneria elettrica di Caltanissetta e la concessione di due borse di studio a neolaureati nisseni presso la stessa facolta’ su tematiche riguardanti le rinnovabili). “L’acquisto delle apparecchiature e la loro consegna – precisa Licari, oggi consigliere comunale – furono portati a termine nel primo semestre del 2009 così come la emissione del bando per le borse di studio e il lavoro dei borsisti conclusosi quest’anno e la presentazione avvenuta proprio qualche giorno fa, insieme a quella del laboratorio, nella sede del corso di laurea in ingegneria elettrica del consorzio universitario nisseno, ci conferma la bontà di quel progetto”.

Progetto che, val la pena di ricordarlo, si inseriva in un contesto ben più ampio che era destinato a qualificare il capoluogo nisseno con una vocazione ambientalista. Il progetto era denominato appunto “Caltanissetta città solare” ed aveva preso le mosse dalla costituzione dell’Ufficio Energia, sviluppandosi intorno alle tre direttrici fondamentali della collaborazione già attivata con università e Cirps (che prevedeva appunto l’acquisto di macchinari per il laboratorio, affidati all’Università con finalità di studio e ricerca ma anche al servizio delle imprese del territorio, in una vera sinergia di intenti tra pubblico e privato che sarebbe dovuta diventare modello per altre iniziative), la promozione dell’uso delle energie rinnovabili nell’edilizia, della bioedilizia e di tecnologie innovative (erano anche state approvate dal consiglio comunale misure integrative al Regolamento Edilizio Comunale dedicate alla promozione ed incentivazione delle energie rinnovabili e della bioedilizia), l’installazione di impianti fotovoltaici sulle scuole pubbliche e sugli edifici di proprietà comunale da attuare attraverso project financing (alcuni di questi progetti riuscirono a vedere la luce, con l’installazione su alcune scuole medie di impianti solari previsti). Tante, insomma, le iniziative intraprese, che perseguivano il duplice obiettivo di sviluppare l’economia e l’occupazione legata alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica e di dare il contributo della comunità nissena alla riduzione delle immissioni di gas inquinanti nell’ambiente, drasticamente interrotte dal cambio di amministrazione. Bisognerà vedere quali saranno adesso i nuovi obiettivi per il risparmio energetico individuati dall’attuale governo cittadino, alla luce anche del D.L. del 3 marzo con cui il governo nazionale è in qualche modo tornato sui suoi passi sul tema degli incentivi per l’uso delle energie rinnovabili, con una serie di norme che di fatto scoraggiano privati ed imprenditori a far ricorso ad impianti per la produzione di energia alternativa. (R.L.V.)