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Caltanissetta. Processo depistaggio, depone il generale Borghini

Redazione 3

Caltanissetta. Processo depistaggio, depone il generale Borghini

Lun, 17/11/2025 - 12:42

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E’ ripreso questa mattina a Caltanissetta, dinanzi al giudice Francesco D’Arrigo, il processo a carico dell’ex brigadiere dei carabinieri Walter Giustini e di Maria Romeo, accusati di depistaggio, calunnia e falsa testimonianza in merito alla cosiddetta “pista nera” per la strage di Capaci, ovvero al possibile coinvolgimento di estremisti di destra (eversivi), in particolare legati a Stefano Delle Chiaie e ad altri ambienti neofascisti, nell’attentato costato la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta. L’accusa nei confronti dell’ex brigadiere Giustini è di aver concorso nel depistaggio, mentre Maria Romeo, ex compagna di Alberto Lo Cicero, collaboratore di giustizia poi deceduto, è di falsa testimonianza. Questa mattina è stato sentito come teste in videocollegamento il generale Borghini, all’epoca dei fatti comandante del gruppo carabinieri di Palermo, che rispondendo alle domande della pm Nadia Caruso ha detto: “Nel ”92 Bruno Contrada mi telefonò una mattina facendo riferimento al brigadiere Giustini. Il primo compito del comandante all’epoca era quello di difendere il proprio personale da eventuali critiche e attacchi e quello feci. Il dottore Contrada disse che le attività investigative del brigadiere Giustini disturbavano altre indagini che stavano facendo e io risposi che la soluzione era facile: bastava andare in Procura e sottoporre il problema all’autorità giudiziaria”. “Io non potevo bloccare un sottufficiale che stava facendo attività di polizia giudiziaria e non presi nessuna iniziativa nei suoi confronti. Preciso – ha aggiunto il generale – che non ho diretto ricordo di questa chiamata, me la ricordò il giudice Scarpinato. Come facesse il dottore Scarpinato ad esserne a conoscenza io non lo so. Sarei portato a ritenere che venisse controllato non il telefono del centralino dei carabinieri, ma quello del dottore Contrada”. (ANSA).

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