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Atto intimidatorio a Pietraperzia: uomo incappucciato ha tentato di dare fuoco a struttura di accoglienza per minori stranieri

Redazione 1

Atto intimidatorio a Pietraperzia: uomo incappucciato ha tentato di dare fuoco a struttura di accoglienza per minori stranieri

Mer, 05/11/2025 - 06:48

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Grave atto intimidatorio ieri sera a Pietraperzia (Enna), dove un uomo incappucciato ha tentato di dare fuoco alla struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati gestita dall’associazione Don Bosco 2000.

L’uomo, secondo quanto reso noto dalla stessa Associazione Don Bosco 2000 in una nota , ha versato della benzina davanti un ingresso della comunità e ha appiccato il fuoco. Solo il pronto intervento dei ragazzi ospiti della struttura, che si sono accorti in tempo dell’incendio e hanno utilizzato un estintore, ha evitato una possibile tragedia.

Nella comunità vivono attualmente una decina di minori, in gran parte egiziani, arrivati da pochi giorni in Italia. Scappano dalla guerra e dalla povertà. Dopo un viaggio disperato per cercare libertà e protezione, questi ragazzi si sono trovati nuovamente vittime della violenza, questa volta in Italia.

Non è la prima volta che la struttura di Pietraperzia è oggetto di un attacco: già nel 2018 un colpo di fucile a canne mozze era stato sparato contro una finestra della comunità. “È un fatto gravissimo – dichiara Agostino Sella, presidente dell’associazione Don Bosco 2000. Stavolta si è rischiata una tragedia. I ragazzi sono vivi solo perché si sono accorti subito del fuoco. È inaccettabile che chi scappa dalla guerra cercando libertà e protezione, trovi in Italia qualcuno che tenta di bruciarli vivi. Questo atto non rappresenta Pietraperzia, una comunità accogliente, vicina alla nostra associazione e ai nostri ragazzi.”

Il presidente Sella aggiunge: “Ringraziamo il parroco don Osvaldo Brugnone e l’amministrazione comunale, da sempre al nostro fianco. Siamo sicuri che le forze dell’ordine facciano piena luce su quanto accaduto e siamo sicuri che lo faranno. È la seconda volta che subiamo un atto simile e serve una risposta ferma e immediata. Non possiamo permettere che l’odio prenda il posto dell’accoglienza.” Un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza documenta chiaramente il gesto criminale è stato consegnato alle autorità competenti.

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