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Caltanissetta. Il Vescovo Russotto: “Sta a noi rendere luminoso il patrimonio che abbiamo. I nostri giovani devono fare di questa città un sole che splende nel mondo”

Nunzia Caricchio

Caltanissetta. Il Vescovo Russotto: “Sta a noi rendere luminoso il patrimonio che abbiamo. I nostri giovani devono fare di questa città un sole che splende nel mondo”

Ven, 12/09/2025 - 02:07

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“Ed eccomi qui a condividere con voi questa bellissima serata, in questa piazza resa ancora più bella dalle scenografie. Abbiamo percorso un pezzo di mondo, abbiamo cominciato con l’inno della Regione Siciliana, abbiamo camminato attraverso la storia, le tradizioni, la cultura, la fede, la sofferenza; ma anche il riscatto e il coraggio di rialzarsi di questa nostra città.” Così Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, a chiusura dell’evento “Note di devozione – 400 anni con l’Arcangelo Michele”. Una serata che ha incantato il folto pubblico di Largo Barile, luogo trasformatosi in un palcoscenico a cielo aperto dove la musica, la fede e la tradizione si sono intrecciate per offrire l’abbraccio dei nisseni al proprio Patrono.

“Queste musiche, queste parole, questi canti e queste immagini ci hanno restituito la nostra identità più bella – ha proseguito –. Quella che non possiamo dimenticare, abbandonare.”

Un’identità incisa nei riti della Settimana Santa, sulle facciate di edifici che raccontano la vera storia di Caltanissetta tra morte e rinascita; un’identità che cammina lungo le strade calpestate un tempo dai minatori, ma anche da chi ogni giorno trova il coraggio “tipico del nostro Patrono, il coraggio dei nostri padri, delle nostre madri. Il coraggio di far nascere sempre questa città perché in fondo ciascuno di noi è sempre e comunque sul punto di dover nascere e nascere ancora.”

Parole che fanno riflettere, che incoraggiano a ritrovare quel senso di appartenenza che spesso viene occultato dall’oblio.

Ha concluso Mons. Russotto: “Grazie agli organizzatori, grazie alla Corale, ai gruppi che hanno recitato, ma grazie in modo particolare al fiore all’occhiello della nostra città che è il nostro Conservatorio, che sono i nostri giovani e loro devono restituirci la bellezza della musica e devono fare di questa città un sole che splende nel mondo, ma sta a noi rendere luminoso il patrimonio che abbiamo.”

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