





ACQUAVIVA PLATANI – Non è passato inosservato al parroco di Acquaviva Vincenzo Valenza e al sindaco Salvatore Caruso, il 60° anniversario di sacerdozio di Padre Giuseppe Catarinicchia, celebrato lo scorso martedì 29 luglio, nel suo paese natale, presenti i suoi confratelli sacerdoti acquavivesi Padre Rosario Castiglione, Padre Liborio Franzù, Padre Maurizio Vullo, Padre Salvatore Falzone proveniente da Mussomeli e alla presenza di tutta l’Amministrazione Comunale e una forte presenza di compaesani e non solo. . Nella sua omelia, durante la concelebrazione della messa, ha raccontato i suoi 60 anni di servizio pastorale, di cui 38 ad Acquaviva prima come vice parroco e poi come parroco; successivamente, 22 anni a Caltanissetta a Borgo Petilia nella parrocchia Santissino Crocifisso e poi nel 2010 nella parrocchia di Santa Lucia. Da sottolineare che Platani fu il primo presidente del gruppo donatori di sangue Fratres di Acquaviva e Presidente della Commissione comunale dei Giochi della Gioventù, e diede vita a Radio Emmanuel che teneva impegnati fino a tardi gli acquavivesi. Pubblicò il periodico “L’Eco di Casa Nostra” per far conoscere agli emigrati le vicende del paese. Privilegiato fu il turismo religioso e sono stati tanti i pellegrinaggi, sono stati diversi, infatti, i pellegrinaggi effettuati con la comunità acquavivese. Così ha raccontato nell’omelia: ” Permettetemi innanzitutto di rivolgere il mio affettuoso saluto al carissimo arciprete, al signor sindaco, a tutte le autorità presenti, ai confratelli e a voi tutti, carissimi amici, qui convenuti. 60 anni dall’ordinazione sacerdotale. Questa è una circostanza nella quale si guarda indietro con il cuore colmo di gratitudine, pensando che quanto si è vissuto è stato grazia ed è stato misericordia.I parrocchiani sono stati per me dono di Dio, talenti da custodire e valorizzare. Per questo, da buon fratello, ho cercato sempre di camminare a loro fianco, procedendo insieme a loro. Sono stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1965. Ho trascorso i primi anni di sacerdozio a Caltanissetta. In modo particolare presso la parrocchia San Giuseppe ho avuto la possibilità di conoscere tanti giovani dell’azione cattolica, del movimento studenti, del centro sportivo e fare esperienza di una Chiesa viva. Nel 1970 sono stato assegnato come vice parroco ad Acquaviva e qui ho esercitato buona parte del mio servizio pastorale. Con l’amministrazione comunale, nel rispetto delle proprie competenze, c’è stato sempre fattiva collaborazione, tanto che il sindaco Totò Mistretta mi ha conferito la delega di presidente della Commissione Comunale dei Giochi della Gioventù. Erano i tempi del gruppo sportivo Platanense. Un nostro atleta si è classificato al 35° posto a livello nazionale per la corsa ad ostacoli e al comune di Acquaviva il Comitato Olimpico Nazionale ha assegnato il primo premio per il numero degli iscritti ai “Giochi”. Grande soddisfazione! Successivamente il sindaco Mistretta ha voluto rafforzare la stima e l’amicizia che ci legava, conferendomi l’onorificenza di “cittadino benemerito” di Acquaviva. Un evento che ha visto la nostra comunità al centro dell’attenzione di tutta la Sicilia è stato l’arrivo ad Acquaviva del “Bambinello di Betlem”. Il sindaco Mario Siracusa, che era stato ospite del Collegio Internazionale di Terra Santa, ha ottenuto questo privilegio da padre Carlo Cecchitelli, commissario emerito di Terra Santa. Nel 1987 sono subentrato come arciprete parroco in questa comunità parrocchiale, succedendo a Padre Mendola. Vorrei ricordare alcune attività e iniziative portate avanti in parrocchia in tanti anni. Innanzitutto la pubblicazione del periodico “L’Eco di casa nostra”, per far conoscere agli emigrati le vicende del paese. E poi la nascita di Radio Emmanuel, che teneva impegnati sino a tardi i nostri concittadini, anche anziani, con dediche, quiz, saluti anche dall’estero e trasmissioni formative. Molte iniziative ricreative venivano realizzate con la collaborazione dell’Associazione VIP (Volontari in Parrocchia). Molto partecipato il mese di maggio nelle famiglie, con la Madonna pellegrina. Non possiamo dimenticare i corsi di aggiornamento e qualificazione in dattilografia e lingua inglese, presso il vecchio oratorio parrocchiale, Anche il turismo religioso aveva un posto privilegiato nella pastorale parrocchiale. Tralasciando i pellegrinaggi di un giorno in Sicilia, come non ricordare i vari pellegrinaggi a San Giovanni Rotondo, Monte Cassino, Rimini, Venezia, Loreto, Assisi, Cascia, Cascate delle Marmore, zoo di Fasano, Bari, con la celebrazione della santa messa presso la tomba di San Nicola, a Roma nell’anno santo 2000, con la celebrazione della santa messa nella basilica di santa Maria Maggiore e la partecipazione alla trasmissione televisiva “I fatti vostri” del carissimo Michele Guardì. Alcuni di voi hanno partecipato anche ai pellegrinaggi all’estero: Lourdes (diverse volte), Fatima, Santiago, il tour del Portogallo. Ma soprattutto due realtà mi stanno particolarmente a cuore: innanzitutto il 14 maggio 1983 la nascita del benemerito Gruppo donatori di sangue Fratres, di cui sono stato il primo presidente.
E poi la soddisfazione di accogliere quattro novelli sacerdoti in cinque anni. Tre sono lodevolmente impegnati in diocesi, padre Rosario Castiglione, padre Liborio Franzù e padre Maurizio Vullo, e uno, padre Alfonso Picone, esercita il ministero pastorale negli Stati Uniti. Nel 2006 Mons. Mario Russotto mi ha assegnato alla parrocchia Santissimo Crocifisso di Borgo Petilia e mi ha nominato notaio del tribunale ecclesiastico e canonico della cattedrale di Caltanissetta. Nel 2010 mi è stata affidata la parrocchia della comunità di Santa Lucia, sempre a Caltanissetta. Nel 2017, avendo raggiunto il limite di età previsto dal diritto canonico, ho presentato le doverose dimissioni, che sono state accettate nel 2021. Guardando indietro negli anni un ricordo nella preghiera va a Mons. Francesco Monaco, che mi ha conferito l’ordine sacro. Con lui, insieme a padre Mendola, nel 1967 ho avuto la possibilità di visitare i nostri emigrati in Francia e in Inghilterra. Un grato e riconoscente pensiero rivolgo al compianto Mons. Alfredo Garsia che mi è stato sempre vicino, anche nei momenti di difficoltà. Il mio ringraziamento va a Mons. Mario Russotto che prontamente ha accolto la mia richiesta di trasferimento a Caltanissetta. A 60 anni dall’ordinazione sacerdotale guardo indietro pensando alle molte persone che durante gli anni ho avuto modo di incontrare e che si sono fidate di me. Hanno sperimentato la mia amicizia ma anche i miei non pochi limiti. In compenso hanno trovato in me tanta disponibilità. Desidero in questo momento dire grazie a tanti parrocchiani che hanno dedicato il loro tempo prezioso e mi hanno validamente collaborato nella evangelizzazione e nelle varie attività parrocchiali, primi fra tutti i catechisti e i ministri straordinari della Comunione. Un ringraziamento particolare rivolgo oggi all’arciprete Vincenzo Valenza e al sindaco Salvatore Caruso che hanno richiesto la mia presenza per festeggiare con voi questi sessanta anni di vita sacerdotale.Un ringraziamento a tutti voi qui presentiper l’amicizia, per la vicinanza e soprattutto per la vostra preghiera.
Uscendo riceverete l’immaginetta ricordo di questo anniversario. È copia di un quadro che si trova qui in parrocchia e che ho fatto realizzare da un certo Usinato, pittore di Lercara Friddi. È raffigurata l’Eucaristia. Eucaristia significa rendimento di grazie.Ed è appunto il ringraziamento al Signore il sentimento che anima la celebrazione odierna: ringraziamento per quanto il Signore mi ha dato e ringraziamento per il bene che il Signore, attraverso me, ha elargito al popolo di Dio. Con questa immaginetta voglio mettere in risalto quanto ci ricorda il decreto conciliare “Presbyterorum ordinis”, “L’Eucaristia è fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione”. Non ci può essere Chiesa senza Eucaristia. Mi avvio alla conclusione. Ci stiamo preparando alla festa della Madonna delle Grazie. Affido alla sua materna intercessione il seme che, con l’aiuto di Dio, ho sparso nelle varie comunità, lasciando volentieri ad altri la gioia di raccoglierne i frutti. Il Signore mi conceda di spendere a servizio dei fratelli il tempo che ancora mi concede. Grazie per i vostri auguri e grazie per le vostre preghiere”. Insomma Padre Catarinicchia, sempre attivo, dinamico e coinvolgente è stato un valido punto di riferimento per le comunità affidategli verso cui si è amorevolmente speso dedicando le sue migliori energie. Non sono mancati, fra gli applausi dei presenti, i pensierini augurali della comunità e del sindaco Caruso al suo indirizzo in un clima gioioso, carico di emozioni.

