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Caltanissetta e le sue bellezze: la Chiesa di Sant’Agata al Collegio, gioiello barocco e scrigno di arte sacra

Redazione

Caltanissetta e le sue bellezze: la Chiesa di Sant’Agata al Collegio, gioiello barocco e scrigno di arte sacra

Mer, 13/08/2025 - 17:36

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Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di “Caltanissetta e le sue bellezze”, la rubrica che racconta i luoghi simbolo della città, le sue eccellenze storiche, artistiche e culturali. Dopo aver parlato di monumenti, siti archeologici e architetture civili, oggi ci soffermiamo su uno dei più raffinati esempi di arte sacra del centro storico: la Chiesa di Sant’Agata al Collegio, capolavoro barocco legato all’ordine dei gesuiti e custode di preziose opere pittoriche e scultoree.

Origini gesuitiche e committenza nobiliare

La storia di questa chiesa affonda le radici alla fine del Cinquecento, quando Luisa Moncada e il figlio, il principe Francesco, invitarono a Caltanissetta l’ordine dei gesuiti. A loro commissionarono non solo un collegio, ma anche una chiesa dedicata a Sant’Agata. I lavori per il collegio iniziarono il 1° gennaio 1589 e si protrassero per secoli, mentre l’edificazione della chiesa prese avvio nel 1600 e si concluse dieci anni dopo, con successivi interventi di abbellimento. L’ampio edificio del collegio, oggi, ospita la Biblioteca comunale “Luciano Scarabelli” e il Liceo Musicale “Vincenzo Bellini”.

Architettura e dettagli della facciata

La facciata, risalente al Seicento, presenta un elemento distintivo: il portale settecentesco in pietra bianca, opera attribuita allo scultore Ignazio Marabitti, che contrasta con il resto della facciata realizzato in pietra di Sabucina. Il timpano spezzato, lo stemma centrale sorretto da due puttini e il gusto decorativo rivelano la raffinatezza del barocco siciliano.

Un interno ricco di simboli e capolavori


La pianta a croce greca, con bracci di uguale lunghezza e quattro cappelle laterali, è rivestita internamente da marmi e stucchi a imitazione del marmo, impreziositi dal monogramma “IHS” dell’ordine gesuitico. Nel 1950, in occasione dell’Anno Giubilare, l’artista nisseno Luigi Garbato restaurò e ridipinse ex novo le decorazioni, sostituendo gli affreschi ormai deteriorati dei pittori catanesi Sozzi. La volta centrale, il transetto, il presbiterio e le cappelle laterali furono così arricchiti di scene eucaristiche e decorazioni illusionistiche, con cupole che sembrano aprirsi verso il cielo.

Dietro l’altare maggiore, dedicato a Sant’Agata, si conserva un dipinto di Agostino Scilla che raffigura la santa durante il martirio. Nelle pareti laterali trovano spazio due tele del pittore nisseno Vincenzo Roggeri, raffiguranti Santa Rosalia insieme a gruppi di sante vergini e monache.

La cappella di Sant’Ignazio e il simbolismo globale

Nel transetto di sinistra si trova la cappella dedicata a Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine gesuitico. Qui, un bassorilievo in marmo attribuito a Marabitti raffigura il santo sul mondo, circondato da raggi dorati, mentre un puttino regge un libro con la scritta “Anno Domini 1600”. Sopra, un triangolo simbolo della Trinità riporta la scritta ebraica “Yahwe”. Attorno, quattro figure femminili simboleggiano i continenti allora conosciuti: Asia, Africa, Europa e America.

Il paliotto dell’altare, finemente intarsiato con marmi e pietre dure, mostra fiori e uccelli accompagnati dai loro nomi incisi su nastri bianchi, un dettaglio che unisce arte e didascalia. Accanto, le statue di San Stanislao e San Luigi Gonzaga completano un insieme di rara bellezza.

Un patrimonio da vivere

La Chiesa di Sant’Agata al Collegio, con il suo fascino barocco, la storia legata ai gesuiti e il patrimonio artistico che custodisce, rappresenta uno dei luoghi simbolo di Caltanissetta. Una tappa imprescindibile per chi vuole conoscere a fondo l’anima storica e culturale della città, dove fede e arte si intrecciano da oltre quattro secoli.

E con questo appuntamento, rinnoviamo l’invito a seguire la nostra rubrica: nel prossimo capitolo racconteremo un’altra delle meraviglie che fanno di Caltanissetta una città unica.

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