CALTANISSETTA – Una lettera aperta, accorata e ricca di interrogativi scomodi, è stata indirizzata dal prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, a rappresentanti istituzionali: il sindaco di Caltanissetta, avv. Walter Tesauro, e la Soprintendente ai Beni Culturali di Caltanissetta, arch. Daniela Vullo.
Al centro della missiva la delicata vicenda dell’Antenna RAI di colle Sant’Anna, bene architettonico e storico che rischia di essere demolito a seguito della rimozione del vincolo culturale che ne garantiva la tutela. Janni solleva una serie di domande sulla coerenza delle scelte politiche, sul ruolo della Soprintendenza e sulla destinazione futura dell’area, esprimendo forte preoccupazione per il destino di un sito che rappresenta una parte significativa della memoria collettiva della città e della Sicilia.
Di seguito, il testo integrale della lettera:
Lettera aperta al Sindaco e alla Soprintendente sulla “questione “antenna RAI
Chi oggi amministra la Città, la Provincia e la Regione, per anni ha predicato sulla necessità di tutelare la peculiare Antenna RAI di colle Sant’Anna. Gli stessi soggetti politici oggi ritengono che la demolizione del manufatto sia “necessaria e inevitabile”. Sempre gli stessi soggetti politici, solo pochi anni fa, chiedevano a gran voce che il Comune acquistasse il bene per consentirne la tutela e la valorizzazione.
Sempre sul piano della responsabilità politica, bisogna chiedersi cosa abbiano fatto i deputati regionali che fanno parte della maggioranza di governo per favorire un intervento della Regione e reperire le risorse necessarie per gli interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria?
E dunque: il Comune di Caltanissetta può limitarsi a fare appello al buon senso e alla disponibilità di Rai Way? Quale studio, quale progettazione è stata messa in campo in questi ultimi mesi?
Anche in merito al provvedimento che ha posto fine al vincolo culturale posto sull’impianto RAI di colle Sant’Anna, rimangono domande non chiarite, a partire da una: perché tale vincolo è stato rimosso anche dagli altri immobili RAI che insistono sul sito? Che tipo di tutela esercita la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali nel nostro territorio?
Per quali ragioni non sono stati effettuati, nel corso degli anni, i necessari, obbligatori interventi di manutenzione sul bene culturale? Come mai il Sindaco e la Soprintendente non hanno diffidato/denunciato per questa omissione Rai Way?
Che destinazione avranno gli edifici, i macchinari e le opere di pregio oggi collocate all’interno del sito? L’Amministrazione Comunale intende agire per la loro acquisizione e valorizzazione?
Infine: il vincolo paesaggistico vigente sui terreni ove insiste l’Antenna e il nostro Piano regolatore comunale non consentono di escludere che quell’area possa essere interessata da future lottizzazioni e speculazioni. In considerazione di ciò, perché non approvare da subito una variante al Piano regolatore comunale che consolidi il vincolo di inedificabilità e destini quel sito soltanto ad uso parco pubblico?
Quello che noi chiamiamo “patrimonio culturale” è un palinsesto di incontri, scontri, dialoghi e distruzioni: un intreccio che dura, con tutte le sue cicatrici, finché il tempo non lo cancella o finché noi ignominiosamente non lo distruggiamo. Non lo disperdiamo.
Prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia
Con questa lettera aperta, Leandro Janni lancia un grido d’allarme e chiama le istituzioni a una presa di responsabilità concreta e immediata. La questione dell’Antenna RAI non riguarda solo un manufatto in disuso, ma l’intera visione che una città ha del proprio passato e del proprio futuro. In gioco c’è la capacità di valorizzare ciò che ha segnato la storia del territorio, evitando che venga sacrificato sull’altare della trascuratezza o, peggio, della speculazione.
Le risposte attese non sono solo formali, ma sostanziali: la cittadinanza guarda alle scelte della politica e della tutela culturale come cartina di tornasole dell’impegno reale verso il bene comune.