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Sicilia. Frode da 200 milioni con i depositi di alcolici, in 11 a giudizio

Redazione

Sicilia. Frode da 200 milioni con i depositi di alcolici, in 11 a giudizio

Lun, 29/04/2024 - 19:20

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Undici rinvii a giudizio per i presunti componenti dell’organizzazione sgominata con l’operazione “Criminal drink” che ipotizzava una truffa colossale, di un importo complessivo superiore ai 200 milioni di euro, nella gestione dei depositi di alcolici. Li ha disposti il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Manfredi Coffari, chiudendo l’udienza preliminare durata quasi quattro anni.

Gli imputati, in tutto, erano 26. Alcune posizioni sono state separate, molti sono stati prosciolti ed e’ stata esclusa, per alcuni, l’accusa di associazione a delinquere. La Procura ipotizzava la fittizia movimentazione dei prodotti alcolici da un deposito all’altro, in giro per il mondo, al solo scopo di eludere il pagamento delle accise sfruttando regimi e agevolazioni fiscali di cui non si aveva diritto.

Nella lista degli imputati figuravano professionisti, uomini d’affari e imprenditori di mezza Italia accusati di avere messo in piedi un’associazione transnazionale, che attraverso la creazione di depositi fiscali fittizi, gestiva un traffico illecito di prodotti alcolici. Le indagini sono state svolte sul campo dalla guardia di finanza e, a partire dal luglio del 2016, hanno portato a decine di arresti e sequestri per decine di milioni di euro a piu’ riprese nei confronti dei componenti della banda che movimentava la merce in giro per il mondo, solo sulla carta, al fine – sostiene l’accusa – di ottenere la sospensione delle accise.

La banda, secondo l’impostazione accusatoria iniziale, avrebbe avuto una cellula favarese con a capo l’architetto Antonio Crapanzano, 62 anni, accusato di avere gestito uno dei depositi fittizi. Il professionista e’ il proprietario del magazzino dove sarebbe stata allestita l’attivita’ illecita. L’architetto si e’ sempre difeso sostenendo di essersi limitato ad affittare il locale al cittadino belga Sebastien De Meersman, ritenuto uno dei principali promotori dell’organizzazione, ma di non sapere nulla dell’attivita’ che sarebbe stata allestita all’interno.

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