Salute

9% dei medici e 14% degli infermieri vorrebbe lasciare il lavoro: più a rischio chi lavora sotto stress e in ospedali con carenze

Redazione

9% dei medici e 14% degli infermieri vorrebbe lasciare il lavoro: più a rischio chi lavora sotto stress e in ospedali con carenze

Gio, 18/04/2024 - 16:30

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Il 9% dei medici e il 14% degli infermieri esprimono l’intenzione di lasciare del tutto la professione sanitaria. A questi si somma un 16% dei medici e un 8% degli infermieri che intende lasciare il proprio ospedale. È quanto emerge dal progetto europeo Meteor, effettuato in Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Italia e i cui dati sono stati presentati nel corso dell’evento “Desertificazione sanitaria: verso una nuova alleanza per colmare il vuoto”, organizzata da Cittadinanzattiva nell’ambito della XVIII edizione della Giornata Europea dei diritti del malato.

“Sono maggiormente a rischio gli operatori sanitari più giovani e coloro che lavorano sotto stress, in contesti ospedalieri caratterizzati da carenze organizzative e inadeguatezza di attrezzature e materiali e da un clima interno poco collaborativo e stimolante”, ha dichiarato Domenica Matranga, professoressa ordinaria di statistica medica all’Università di Palermo, tra i partner del progetto Meteor. “Tra le politiche in grado di trattenere la forza lavoro sanitaria, lo studio ha evidenziato come più efficaci quelle a sostegno del personale, la formazione mirata e specifica per la leadership, la retribuzione competitiva, l’alleggerimento del carico burocratico e l’adeguamento delle piante organiche”, ha aggiunto.

Questi dati sono confermati da una ricerca condotta lo scorso anno da Cittadinanzattiva: “Poco meno della metà è soddisfatto del proprio percorso professionale ma in egual misura si dice insoddisfatto del proprio ambiente di lavoro che stimola poco o per niente la realizzazione personale e la crescita professionale”, ha affermato Valeria Fava, responsabile politiche della salute di Cittadinanzattiva. “Oltre il 40% dichiara di avere carichi di lavoro insostenibili e quasi un terzo denuncia di essere stato vittima, negli ultimi tre anni, di aggressione (verbale o fisica) da parte degli utenti”. 

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