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Verso le amministrative a Caltanissetta. Il dilemma della questione morale della scelta dei candidati

Sergio Cirlinci

Verso le amministrative a Caltanissetta. Il dilemma della questione morale della scelta dei candidati

Gio, 14/03/2024 - 12:06

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Nell’inchiesta “Ianus”, mafia e droga risulta indagato, insieme a tanti altri, in totale 72, anche un politico, che si è giustamente autosospeso.
Partendo dal principio che nessuno è colpevole sino a sentenza definitiva, non si può non evidenziare che quanto successo deve far scattare un campanello d’allarme.
Questo episodio, sicuramente non l’unico, come i tanti altri che le cronache ci raccontano, siano essi consiglieri comunali, deputati regionali, nazionali, eletti e poi indagati o dichiarati ineleggibili, deve far riflettere maggiormente chi stila le liste elettorali, nel saper scegliere i candidati da presentare ai cittadini.
Nessuno pensa ovviamente che certe scelte vengono fatte coscientemente, sapendo cioè che si sta inserendo o nominando un persona che non dovrebbe mai entrare in politica, ma non si può non notare una certa leggerezza o, meglio dire, certe sviste.
Chiaramente chi prepara le liste, oltre a scegliere un candidato per le sue qualità politiche, umane, professionali e morali, guarda, è inutile nasconderlo, anche a quanti voti contribuirà a portare in cascina.
Il candidato ideale, che tutti vorrebbero, ha sia tutte le qualità politiche che tanti voti.
Questo ultimo elemento però, delle volte può prevalere sulle precedenti ed è, in alcuni casi, vincente ai fini della scelta.
Molti obietteranno dicendo che così non è, diranno anzi, presentando le liste, che si sono scelte persone dall’alto contenuto morale e professionale e che potranno contribuire alla rinascita della città, cose sicuramente vere, ma ovviamente mai si ammetterà che si è guardato anche a quanti voti potrà far confluire nella lista.


I sani principi e la moralità, nella scelta dei candidati, nessuno mette in dubbio che vengano effettivamente presi in considerazione, ma vien da chiedersi come mai succede che poi qualche eletto, finisca nelle maglie della giustizia penale o amministrativa.
E dire che non ci vorrebbe molto, visto che viviamo in piccole realtà, dove ci si conosce un po’ tutti e dove reperire informazioni, più o meno ufficiali, non dovrebbe essere difficile.
E’ vero anche che spesso possono essere semplici maldicenze, ma, qualora vi fosse anche il minino dubbio o sospetto, dovrebbero in questi casi farsi maggiori approfondimenti.
Far finta di non sapere o di non aver sentito, non giustifica di certo chi predispone le liste, anche perchè se malauguratamente dovesse poi scoppiare il caso, la brutta ed imbarazzante figura ricadrebbero su di loro ed il dichiararsi sorpresi, raddoppierebbe la mala figura.


A Caltanissetta, come anche nei comuni dove si terranno le amministrative, sono giorni frenetici per il completamento delle tantissime liste che verranno presentate a breve.
I soliti ben informati stimano possano essere una ventina, circa 500 candidati, orientativamente più dell’1% dell’elettorato attivo, un’enormità.
E’ auspicabile quindi che partendo già dalla composizione delle liste, si faccia molta attenzione e si dia effettivamente la precedenza alle qualità morali, politiche, umane e professionali del candidato e non guardando principalmente ai voti, perchè ciò potrebbe essere “pericoloso”.
E’ chiaro che poi alla fine saranno i cittadini a decidere chi votare, ma sappiamo anche come si vota, specialmente nelle amministrative, voti dati spesso a chi neanche si conosce, ma perchè suggerito dal parente o dall’amico, accompagnato dall’attestato…“è una brava persona”. Ad Maiora

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