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Incontro alunni Plesso “Pino Puglisi” di Mussomeli con l’attore regista Salvatore Riggi

Carmelo Barba

Incontro alunni Plesso “Pino Puglisi” di Mussomeli con l’attore regista Salvatore Riggi

Ven, 19/05/2023 - 09:06

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MUSSOMELI (dalla scuola) Una lettura toccante, diversa, singolare e originale quella offerta dall’autore, attore e regista Salvatore Riggi nel suo “Io non mi rassegno”, la performance teatrale sulla vicenda esistenziale di Peppino Impastato, il giovane eroe siciliano che aveva combattuto la mafia e che era stato ucciso per le sue idee coraggiose e per la sua volontà di cambiamento contro un sistema e una mentalità arcaica e patriarcale.   Rispetto al famoso e tante volte visto “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, opera filmica di grande pregio artistico, l’autore nisseno Salvatore Riggi, pur non rinunciando alla classica rappresentazione di contestazione e denuncia sociale contro il fenomeno malavitoso, degna di un teatro pedagogico che fa riflettere e indignare gli spettatori, si sofferma sulla fragile umanità del giovane Peppino: preso dal suo personale scontro generazionale con il padre che amava e con il quale era entrato in conflitto per la criminale appartenenza dello stesso a “Cosa nostra”, cancro malefico della nostra realtà isolana, dannato inferno di una condizione collettiva inaccettabile. La suggestiva rappresentazione è stata proposta agli alunni del plesso “Pino Puglisi” martedì pomeriggio 16 maggio, per iniziativa dei docenti che nel mese di dicembre si erano recati in visita alla “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”, partecipando al progetto “Il Giardino della Memoria e dell’Impegno di Casa Felicia” e contribuendo alla raccolta fondi per la creazione del Giardino della legalità: “per creare un giardino didattico delle biodiversità con alberi da frutto e piante aromatiche, per custodire la memoria e coltivare i germogli di un futuro migliore”.  Un testo teatrale che fa riflettere, un messaggio di speranza, una rappresentazione che si pone domande e non offre precise risposte, come afferma Salvatore Riggi, ma che comunque scuote le coscienze dei giovani spettatori, innescando visibilmente negli alunni un moto profondo di rifiuto della violenza mafiosa e, nello stesso tempo, un’indignazione civile e umana che si fa portavoce di un radicale cambiamento antropologico e sociale che determinerà la definitiva sconfitta della mafia.  Un teatro di formazione che, fatto proprio il monito etico di mamma Felicia “La mafia non si combatte con la pistola, si combatte con i libri”, ha provocato nei ragazzi una catartica reazione che, a conclusione dello spettacolo e nella celebrata tradizione della cultura classica, li faceva convintamente applaudire, tributando un consenso corale all’autore Riggi e alla memoria di “Peppino e Mamma Felicia”. (prof. Tonino Calà Responsabile comunicazione esterna ICS “Paolo Emiliani Giudici”)

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