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No denunce e guai giudiziari, muore associazione antiracket Gela

Redazione

No denunce e guai giudiziari, muore associazione antiracket Gela

Gio, 02/02/2023 - 09:26

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Tra guai giudiziari e i silenzi degli imprenditori, che non denunciano le estorsioni, una storica associazione antiracket siciliana viene cancellata dall’albo prefettizio. Dopo 16 anni si chiude l’esperienza dell’associazionismo Fai “Gaetano Giordano” di Gela in una citta’ che era stata definita “derackettizzata”. Una storia, quella dell’associazione gelese, che negli ultimi mesi era stata caratterizzata da indagini che hanno riguardato i componenti del direttivo.

Il 9 settembre, infatti, la prefettura nissena aveva disposto, in via cautelare, la sospensione dell’iscrizione dell’associazione per valutare se fossero venuti meno i requisiti alla luce di un provvedimento emesso dal gip del tribunale di Gela, su richiesta della procura, di sequestro dei beni all’ex presidente Renzo Caponetti, indagato per truffa perche’ avrebbe ottenuto gli indennizzi da parte dello Stato tramite artifizi.

Il provvedimento fu poi annullato dal tribunale del Riesame di Caltanissetta. A novembre giunse un altro provvedimento della Prefettura di Caltanissetta, con cui l’associazione e’ stata riammessa dopo la cancellazione di alcuni soci. Adesso il nuovo provvedimento perche’ all’inizio di gennaio tre componenti del direttivo si sono dimessi facendo cadere di fatto tutti gli organismi dirigenziali. Da qui la convocazione dell’assemblea per l’elezione del nuovo direttivo, ma secondo una nota del Commissariato di Gela hanno proposto la candidatura “tre consiglieri dimessi e che la lista e’ composta da 13 nominativi, esponenti dell’imprenditorialita’ tutti soggetti espressione di Renzo Caponetti”.

Durante il comitato di ordine e sicurezza pubblica e’ emerso anche che l’associazione gelese negli ultimi quattro anni non ha dato alcun apporto “in un contesto territoriale caratterizzato da altissimi indici di criminalita’, anche organizzata e di matrice mafiosa, nonche’ da pervasivi e diffusi fenomeni di estorsione e di usura rispetto ai quali sono del tutto inesistenti forme di collaborazione da parte delle vittime”.

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